La Nuova Sardegna

Olbia

Tavolara, isola del rispetto ambientale

di Dario Budroni
Tavolara, isola del rispetto ambientale

Obiettivo dell’Amp con fondi comunitari: autonomia energetica con le rinnovabili entro il 2020 e attenzione al turismo

29 marzo 2017
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OLBIA. Il sole manca raramente. Così il vento. Tavolara punta a sfruttare al massimo i due elementi di cui costantemente dispone. L’obiettivo è fare di Tavolara un’isola a impatto zero entro il 2020. Cioè capace di autogestirsi dal punto di vista energetico e di restare in perfetta armonia con la natura. Si tratta di un progetto comunitario che si chiama «Isos», cioè isole sostenibili, e che coinvolge un insieme di piccole isole del Mediterraneo. Lo scopo è chiaro: sfruttare le risorse naturali e procedere verso il riciclaggio totale. Grazie a un finanziamento di 154mila euro il consorzio di gestione dell’area marina, diretta da Augusto Navone, potrà potenziare l’impianto fotovoltaico, a cui sarà affiancato il microeolico, mentre sulla terra ferma realizzerà un ecocentro. Tra le altre iniziative ci sono campagne di sensibilizzazione e la creazione di un affascinante percorso tra gli antichi forni della calce.

Il sole e il vento. Il progetto comunitario viene da lontano ed è stato definitivamente avviato poche settimane fa, dopo un incontro a La Spezia. Il primo passo è la totale conversione alle energie rinnovabili. Per questo sarà potenziato l’impianto fotovoltaico già presente sull’isola, che ancora non riesce a garantire una completa autonomia. A ricoprire un ruolo importante sarà il microeolico. L’impianto fotovoltaico sarà infatti integrato con mini-torri che serviranno ad assorbire l’energia del vento.

Isola ecologica. Tavolara, che è meta di un turismo di un certo peso, produce non pochi rifiuti. Per questo a Cala Finanza, nel Comune di Porto San Paolo, sarà realizzato un centro di raccolta non impattante. Nelpunto di raccolta ecologica saranno conferiti i rifiuti differenziati prodotti su Tavolara e trasportati, dopo la raccolta, a bordo di imbarcazioni. Dopodiché saranno conferiti nei centri di smaltimento autorizzati. Inoltre l’isola ecologica potrà servire anche il piccolo porticciolo turistico di Cala Finanza.

Educazione ambientale. In programma anche una costante e precisa opera di sensibilizzazione sull’uso sostenibile delle risorse. «Senza l’educazione ambientale e la sensibilizzazione rischiamo di vanificare ogni tipo di sforzo – commenta Augusto Navone, direttore dell’Amp di Tavolara –. Stiamo per avviare un progetto importantissimo. Il nostro obiettivo è arrivare all’impatto zero entro il 2020 e con questi interventi, che attueremo nel giro di poco tempo, ci arriveremo molto vicini».

I percorsi della calce. Sullo Spalmatore di terra esiste un sentiero storico-naturalistico. Ora ne nascerà un altro che dalla zona del molo porterà fino a punta La Mandria. Saranno piazzati una staccionata e una serie di punti informativi, con cartelli e pannelli in legno. Il percorso racconterà la storia dei forni della calce ancora presenti sull’isola. Un tempo, quando il turismo era ancora un fenomeno sconosciuto, su Tavolara si praticavano pesca, pastorizia e preparazione della calce, direttamente dalla pietra calcarea dell’isola. Tra l’Ottocento e il Novecento erano stati costruiti circa venti forni. Era un lavoro duro che si basava solo sulla forza delle braccia.

La rete delle isole. Infine nascerà una rete tra le piccole isole mediterranee impegnate nella tutela dei patrimoni naturali e culturali. In programma anche collaborazioni e scambi di idee tra le realtà protagoniste del progetto comunitario. «Sarà creato anche un marchio per tutte le isole impegnate nel progetto – aggiunge Navone –. In poche parole, sarà un marchio di qualità che attesterà la sostenibilità delle isole».

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