La Nuova Sardegna

PALAU. Il gip del tribunale di Tempio Elisabetta Carta ha rimesso in libertà, ieri mattina, il sindaco dimissionario di Palau Francesco Pala e la sua vice sindaco, Maria Piera Pes.

A sollecitare la liberazione dei due – finiti agli arresti domiciliari il 9 marzo scorso nell’ambito di una inchiesta portata avanti dal capo della procura della repubblica Domenico Fiordalisi per presunto voto di scambio – erano stati, all’indomani dei clamorosi arresti, i difensori dei due indagati, gli avvocati Gerolamo Orecchioni (per Francesco Pala) e Giovanni Azzena, che assiste Maria Piera Pes. Per il gip – al quale il capo della Procura, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, aveva chiesto il mantenimento delle misure cautelari nei confronti dei due – non sussistono più le condizioni per privare i due della libertà personale.

«Non è in sostanza sufficiente per ritenere sussistente l’esigenza di custodia cautelare per specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini relative ai fatti per i quali si procede – ha scritto il gip nelle sue motiovazioni – in relazione a situazioni di concreto ed attuale pericolo per l'acquisizione o la genuinità della prova (lettera “A” dell’articolo 274 del codice di procedurta penale), in quanto agli atti di indagine risultano non solo denuncie circostanziate e assunzioni a sommarie informazioni testimoniali, ma anche e soprattutto le molteplici intercettazioni sia telefoniche che ambientali il cui contenuto rende particolarmente difficile che anche una eventuale concertazione tra gli indagati possa compromettere il qualdro probatorio acquisito o da acquisire».

Nell’indagine avviate sugli “affari” nel Comune di Palau risultano indagate altre cinque persone, tra le quali un giovane disoccupato della località turistica che avrebbe dovuto sponsorizzare la futura candidatura del vice sindaco. (g.p.c.)