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Mamma minaccia sciopero della fame: vedo i miei figli, ma solo vigilata

PORTO ROTONDO. I suoi bambini sono al di là del muro di recinzione. Vivono con il padre in una villa di Porto Rotondo. Lei, la mamma, una giovane emiliana, si dispera davanti al cancello e protesta...

25 marzo 2017
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PORTO ROTONDO. I suoi bambini sono al di là del muro di recinzione. Vivono con il padre in una villa di Porto Rotondo. Lei, la mamma, una giovane emiliana, si dispera davanti al cancello e protesta sino a tentare uno sciopero della fame. Racconta che suo marito, ormai da mesi, le fa vedere i figli per sole 3 o 4 ore al giorno, però lontano da casa, mai da sola, in compagnia di una guardia privata e di una tata.

«Tutto è cominciato lo scorso agosto – racconta la donna –. Eravamo in vacanza in Toscana, in una villa di mio marito, dal quale non sono separata anche se è da anni che il rapporto non va più bene. Comunque, il 16 di agosto aveva fatto venire a prendere i bambini a casa, aveva detto che li avrebbe portati in vacanza per una settimana. Poi con il suo yacht li ha portati nella villa di Porto Rotondo, sempre sua». Da quel momento, sostiene la donna, è cominciato l’incubo. «Lui non è più tornato – spiega –. Mi ero affidata a un primo avvocato, ma a ottobre ho deciso di venire direttamente a Porto Rotondo, dove per fortuna mi aiutano degli amici. Più volte ho denunciato mio marito per sottrazione di minori, l’ultima volta lo scorso gennaio, ma ormai sono 8 mesi che non dormo più con i miei bambini e che devo sottostare alle sue regole. Voglio ricordare che non c’è nessuna sentenza, nessun ordine del giudice che mi impone di stare lontana dai bambini».

La donna ha lo sguardo triste di chi non sa più che cosa fare. «Da ottobre vedo i miei figli al parco o in un centro commerciale – racconta –. Una guardia e una tata mi vengono a prendere in auto e per qualche ora riesco a stare con i bimbi, però mai da sola, sempre con qualcuno che mi controlla. Ho accettato davvero di tutto, ho pianto tanto e continuo a farlo, mi faccio forza perché rivoglio i miei bambini. Voglio che ci sia giustizia». (d.b.)

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