La Nuova Sardegna

Olbia

Quando Cala Sassari diventò per i marines “scenario di guerra”

di Dario Budroni
Marines a Cala Sassari negli anni Sessanta
Marines a Cala Sassari negli anni Sessanta

Gli americani utilizzarono la spiaggia negli anni Sessanta. Le esercitazioni preparavano le truppe per il Vietnam

18 marzo 2017
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GOLFO ARANCI. Quando il sole comincia a picchiare forte in rada compaiono gommoni e yacht di ultima generazione, mentre sulla terra ferma i turisti fanno quasi a botte per piazzare ombrelloni e asciugamani nell'ultimo angolino di spiaggia rimasto libero. Quasi nessuno sa però di trovarsi in un posto che circa cinquanta anni fa offriva scenari totalmente diversi. A poche centinaia di metri dalla costa sostavano infatti enormi portaerei e incrociatori armati fino ai denti. Invece la spiaggia veniva regolarmente invasa da prestanti marines che si esercitavano a lanciare granate e sparare precisi colpi col fucile d'assalto. La spiaggia di Cala Sassari, oggi comune di Golfo Aranci ma ai tempi comune di Olbia, si era improvvisamente ritrovata al centro di inquietanti operazioni militari. Erano gli anni Sessanta, quelli della guerra in Vietnam, e gli Stati Uniti la utilizzavano come campo di addestramento per i suoi soldati. Sono storie impresse nelle memorie di olbiesi e golfarancini, che a modo loro avevano anche saputo far fruttare la situazione.

Prove di guerra. Le fonti scritte sono poche e ci si basa soprattutto sui ricordi. Ci aveva però scritto Dionigi Panedda, nel suo dizionario dei toponimi olbiesi. «Su Cala Sassari e sulle vicine spiagge aleggia ancora, nel ricordo, la presenza dei marines americani - scriveva Panedda -. Erano contingenti delle forze Nato e, tra gli anni Sessanta e Settanta, sbarcavano di frequente per esercitazioni sulle coste nord-occidentali del golfo esterno». Massimo Velati, della pagina Facebook «Golfo Aranci nascosta», ha fatto qualche personale ricerca. «Gli americani arrivavano con portaerei e incrociatori - spiega l'appassionato di storia golfarancina -. Facevano prove di sbarco, con appositi mezzi navali. Inoltre si racconta anche dell'utilizzo di armi da fuoco». Un indizio: una trentina di anni fa la zona di Cala Sassari era stata devastata da un incendio e il calore delle fiamme aveva fatto scoppiare centinaia di munizioni che gli americani, 20 anni prima, avevano abbandonato tra i cespugli.

Sogno americano. Il movimento di navi e mezzi da guerra, naturalmente, attirava l'attenzione della gente del posto. E una certa curiosità la suscitavano anche i soldati in tuta mimetica. Succedeva spesso che olbiesi e golfarancini andassero a seguire da vicino le operazioni militari, anche per sbirciare ciò che i soldati combinavano nel loro accampamento. C'è per esempio una foto in bianco e nero che ritrae alcuni marines a petto nudo con alcune ragazze, forse del luogo.

Baratto clandestino. Ma la storia conserva un retroscena sicuramente originale. Alcuni giovani di Olbia e Golfo Aranci in quegli anni avevano infatti dato vita a un fenomeno: il baratto. Piccoli ma ghiotti scambi all'ombra delle tende verde militare. «Era generalmente costituito da sigarette americane contro vino sardo - aveva scritto Panedda -. Ma i ragazzoni yankees sapevano anche regalare. Come quella volta in cui i marines in cui ci imbattemmo ci cedettero generosamente un centinaio di wurstel, che non avevano consumato nello spuntino da loro allestito sulla spiaggia».

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