La Nuova Sardegna

Olbia

Punto nascita, lettera delle mamme al ministro

Punto nascita, lettera delle mamme al ministro

La Maddalena, le donne isolane chiedono che l’ospedale sia messo in sicurezza: «La politica ragiona con i numeri. Vogliamo che il diritto alla vita sia garantito»

26 febbraio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





LA MADDALENA. «Quanto vale una vita umana? Lo chiediamo a lei signor ministro perché la politica ragiona solo con i numeri e le statistiche». Inizia con queste parole la lettera di un gruppo di neo mamme a Beatrice Lorenzin, ministro della Sanità. Le donne isolane costrette a partorire a Olbia dopo la chiusura del Punto nascita nell’isola, mostrano i muscoli e prendono in mano le redini della protesta. «Il nostro ospedale – scrivono nella missiva – è stato una conquista di civiltà dei nostri padri che hanno voluto garantire il diritto alla salute a tutti gli abitanti dell’isola. Abitanti che per raggiungere la terraferma hanno a disposizione dei traghetti che partono ogni mezzora di giorno e ogni ora di notte, condizioni meteo permettendo. Le chiediamo aiuto perché oggi la politica vuole decidere sulla vita. Ha deciso che non dobbiamo più partorire nel nostro paese, nel nostro ospedale. Ha deciso che il nostro punto nascita deve essere chiuso e che solo in casi di emergenza i nostri figli potranno nascere alla Maddalena. Ma dopo due o tre ore dovremo essere trasferite a Olbia, affrontando un viaggio che comprende 20-25 minuti di traghetto e 45 minuti di strada. Viaggeremo su due ambulanze separate, una per la mamma e una per il bambino, mettendo in pericolo le vite di entrambi».

Le future mamme ricordano poi il tragico caso della scorsa estate, quando una donna di 32 anni partorì sul traghetto da Carloforte per raggiungere l’ospedale più vicino. Ma la neonata morì. «Perchè i bambini quando decidono di venire al mondo non seguono leggi o regolamenti e nessuna di noi può prevedere l’orario di inizio del proprio travaglio – prosegue la lettera –. Anche noi ministro, come lei, siamo state scelte dai nostri piccoli. Solo lei può aiutarci, solo lei può comprendere quell’emozione di pensarsi già mamme. Le chiediamo che il nostro ospedale venga rimesso in sicurezza, che venga garantito un anestesista, anche solo in reperibilità, che l’emoteca venga potenziata e la pediatria riaperta. Le chiediamo di intervenire affinchè venga garantito il diritto alla vita».

L’assessore alla Sanità, Luigi Arru, garantisce l’impegno per chiedere una deroga sul Punto nascita. «Dovrà essere garantita al massimo la sicurezza di tutte le partorienti, con una presa in carico della donna durante tutti i nove mesi. Nelle more dell'attivazione di elisoccorso ed elitrasporto Hems, si chiederà una deroga alle norme ministeriali, pur consapevoli che i criteri sono difficilmente derogabili. Nel frattempo è stato dato l'incarico per predisporre con urgenza il piano sanitario per le isole minori all’interno del quale sarà data particolare attenzione alle esigenze dell’isola».(a.n.)

In Primo Piano
Il caso

Siccità, sale la tensione nell'isola: ora si spara

di Sergio Secci
Le nostre iniziative