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Olbia, indumenti con etichette false: la Finanza sequestra 36mila capi d'abbigliamento

Olbia, indumenti con etichette false: la Finanza sequestra 36mila capi d'abbigliamento

Dall’inizio dell’operazione «Teseo» 54 persone sono state denunciate per frode in commercio

22 febbraio 2017
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OLBIA. Oltre 36mila capi d’abbigliamento con false etichette, che indicavano composizione e origine dei prodotti diverse da quelle reali, sono state sequestrate dalla guardia di finanza in 36 aziende in tutta Italia. Alle perquisizioni hanno partecipato circa 200 militari. Parte della merce sequestrata presentava marchi di fabbrica contraffatti.

L’operazione contro la frode in commercio, chiamata «Teseo» e condotta dal gruppo di Olbia, è scaturita dagli accertamenti condotti su merce sequestrata lo scorso novembre in numerosi negozi della Gallura gestiti da stranieri. Dalla analisi effettuate nel laboratorio BuzzLab di Prato era emerso che i capi di abbigliamento sottratti alla vendita in quell’occasione erano stati confezionati con filati diversi e non di pregio rispetto a quelli indicati nell’etichetta.

Dai documenti contabili i finanzieri, coordinati dal procuratore di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi, hanno ricostruito i canali di approvvigionamento della merce illegale e individuato 36 attvità commerciali attive nell’import-export di prodotti tessili con sedi a Sassari, Cagliari, Roma, Napoli, Padova e Prato, dove sono scattate le perquisizioni. Dall’inizio dell’operazione «Teseo» 54 persone sono state denunciate per frode in commercio e 50mila capi di abbigliamento sono stati sequestrati, assieme a etichette false e a macchinari industriali utilizzati per fabbricarle. Gli abiti sottratti alla vendita non saranno distrutti ma dati in beneficenza.

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