La Nuova Sardegna

Olbia

Il re della vodka faceva sognare i tifosi dell’Olbia

Il re della vodka faceva sognare i tifosi dell’Olbia

Tariko Roustam, russo di 54 anni, non è proprio una persona qualunque a Olbia. Il re mondiale della vodka, fondatore della Russian Standard Vodka, oltre che di una omonima banca, è passato agli onori...

18 gennaio 2017
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Tariko Roustam, russo di 54 anni, non è proprio una persona qualunque a Olbia. Il re mondiale della vodka, fondatore della Russian Standard Vodka, oltre che di una omonima banca, è passato agli onori della cronaca in Italia a fine 2011 per aver acquisito la Gancia, storica casa produttrice di spumanti. Ma a Olbia e a Porto Rotondo, dove Tariko tuttora risiede per lunghi periodi dell'anno proprio nella villa Minerva che era di Veronica Lario in Berlusconi, il suo nome è stato legato soprattutto al calcio. Nell'estate del 2011 Tariko divenne il proprietario dell'Olbia Calcio, squadra della città che rischiava il fallimento dopo la gestione Rusconi. Anche un anno prima Tariko era venuto in soccorso dei bianchi, grazie all'intermediazione del sindaco Gianni Giovannelli: staccando un assegno da 100 mila euro, soldi che finirono nelle casse della Figc per permettere all'Olbia di iscriversi nel campionato di Eccellenza e non finire in Prima categoria. Nel 2011 invece Tariko acquisì il controllo della società con l'obiettivo di riportarla in alto. Nel dicembre 2010 proprio il sindaco di Olbia fece un viaggio tra Mosca e San Pietroburgo, dietro invito dello stesso Tariko. Viaggio dal quale nacque l'idea di costituire una Fondazione sotto l'egida del Comune e del magnate, per rilanciare le strutture culturali, a partire dal museo archeologico. È nell'ottobre 2011 che la Minerva finanziaria srl, società proprietaria della villa Minerva di Tariko a Porto Rotondo, ottiene la concessione edilizia per le opere di ampliamento con il piano casa. Poi Tariko è uscito di scena dalla vita cittadina, l'Olbia è stata ceduta a una nuova proprietà, della fondazione non si è più saputo nulla e i lavori nella villa, almeno secondo il Tar che ha dato ragione al Comune di Olbia, sono iniziati con qualche anno di ritardo.

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