La Nuova Sardegna

Olbia

«Zero risarcimenti dobbiamo tutto alla solidarietà»

«Zero risarcimenti dobbiamo tutto alla solidarietà»

OLBIA. Quando il cielo è venuto giù era buio. Il fango ha inondato e spazzato via tutto: merce, macchinari, computer. Il giorno dopo, con le prime luci dell'alba, commercianti e imprenditori si sono...

23 dicembre 2016
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OLBIA. Quando il cielo è venuto giù era buio. Il fango ha inondato e spazzato via tutto: merce, macchinari, computer. Il giorno dopo, con le prime luci dell'alba, commercianti e imprenditori si sono seriamente resi conto che nulla sarebbe stato come prima. Ora per la prima volta le istituzioni tendono la mano alle attività produttive. Ma nel frattempo la rinascita è stata lunga e complicata. Monica Casula è la titolare di Snack service, piccola azienda che si occupa di catering, dalle scuole ai battesimi fino alla Cortesa dell'aeroporto. «Noi siamo in via Sulcis - racconta -. E dopo 12 anni di affitto, 5 mesi prima dell'alluvione abbiamo deciso di comprare il locale. Quindi tutto è stato ancora più difficile». L'ammontare dei danni è da capogiro. «Siamo commercianti, i calcoli li sappiamo fare: 300mila euro, tra macchinari, furgoni e prodotti - continua Monica Casula -. Ripartire non è stato semplice, però dobbiamo ringraziare i nostri clienti perché non ci hanno mai abbandonato. Abbiamo continuato a lavorare, senza fermarci mai. Se avessi chiuso avrei anche mandato a casa sei persone». Ad aiutare Monica Casula non sono state le istituzioni. «In quei giorni c'è stata tanta solidarietà, poi la Confcommercio ci ha dato una mano - spiega -. Poi certo, abbiamo dovuto chiedere qualche prestito. Sarebbe stato importante esentarci dalle tasse almeno per un anno. Senza nulla togliere a chi ha avuto la casa danneggiata, però anche noi avevamo bisogno di aiuto». Sergio Putzu, invece, è titolare del Centro libri, storica libreria di via Anglona, aperta ormai 29 anni fa. Anche qui il 18 novembre 2013 il fango ha invaso i locali, rovesciando gli scaffali e distruggendo per sempre libri e materiale per scuola e uffici. «I volontari ci hanno aiutato a ripulire la libreria dal fango, poi è arrivato un contributo della Confcommercio, con cui ho potuto comprare il banco della cassa e il computer - spiega -.Per quanto riguarda la merce abbiamo avuto circa 50mila euro di danni, ma ci siamo sentiti abbandonati. Ora arriva un bando statale, finalmente. Dovremo però presentare, e quindi pagare, una nuova perizia. Ma ciò che mi importa è che i soldi prima o poi arrivino, perché siamo sempre con l'acqua alla gola». (d.b.)

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