La Nuova Sardegna

Olbia

Depositi di gas liquefatto un investimento in città

di Giandomenico Mele
Depositi di gas liquefatto un investimento in città

Una società milanese intende realizzare mini impianti di rigassificazione del Gnl Il progetto prevede la trasformazione del metano liquido in stato gassoso

18 dicembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Mini impianti di stoccaggio del Gas naturale liquefatto (Gnl) destinati a importanti utenze industriali o concepite come depositi al servizio di aree urbane in prossimità o dentro lo stesso centro abitato e che siano dotate già di una rete di distribuzione del gas di città. Ci sono anche Olbia e la Gallura nei progetti della Liquigas, società milanese specializzata nei gas liquefatti, che ha proposto alla Regione piccoli impianti per importare il metano liquido, da riportare allo stato gassoso al momento dell’utilizzo. Un progetto che diventa attuale dopo che nei giorni scorsi è arrivato il via libera all’installazione di un deposito costiero di gas naturale liquido da 9mila metri cubi nel territorio di Santa Giusta, alle porte di Oristano. La giunta ha approvato una delibera per l’intesa col governo e la società Higas, che nell’aprile scorso aveva presentato una richiesta al ministero: il progetto prevede un’unità di stoccaggio costituita da sei serbatoi della capacità di 1.800 metri cubi ciascuno, che dovrebbero sorgere nel porto industriale di Santa Giusta. Ora manca solo il sì definitivo del ministero per lo Sviluppo economico. «Siamo interessati a percorrere la strada degli investimenti nei mini impianti di rigassificazione del Gnl per le aree a più alta concentrazione di domanda e tra queste c’è sicuramente anche Olbia – spiega Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas –. Pensiamo alla costruzione di piccoli depositi satellite che riforniremo con il Gnl, per clienti dai grandi consumi e per gli insediamenti operativi».

Mini rigassificatori. I mini impianti di stoccaggio potrebbero essere la soluzione per un approvvigionamento energetico che crei bassi impatti sul territorio e sfrutti un mercato in grande espansione. L’ipotesi di sfruttare i giacimenti di metano locali si scontra con comitati locali contrari al progetto e la Regione difficilmente potrebbe affrontare una palese ostilità da parte dell’opinione pubblica su iniziative di questo genere. Ci sono reti cittadine che distribuiscono aria propanata, cioè il Gpl. Il metano liquido non è sotto pressione. Viene raffreddato fino a 163 gradi sotto zero: a quella temperatura il gas condensa e diventa come un’acqua trasparente e viene conservato in cisterne isolate come termos. Dal metano al Gnl. La prospettiva dell’arrivo in Sardegna, via nave, del metano liquefatto sarebbe la soluzione percorribile in tempi brevi dopo lo stop al Galsi. «Ci sarà bisogno di tempo, se anche i lavori per l’impianto previsto a Oristano dovessero partire oggi, ci vorrebbero almeno due anni per la conclusione – spiega ancora Arzà –. Bisogna tener conto poi che dal momento in cui il primo deposito sarà operativo, ci vorranno almeno cinque anni per raggiungere i volumi di transito ottimali per ripagare l’investimento. Come Liquigas stiamo facendo delle analisi di mercato, sulla convenienza di eventuali investimenti sulle reti di distribuzione. Non appena il Gnl sarà disponibile sul mercato sardo, vedremo quante aziende percepiranno il vantaggio del passaggio dal Gpl al Gnl. Olbia per noi rappresenta comunque un mercato molto importante».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative