La Nuova Sardegna

Olbia

“Scorraboi con noi” due passi nella storia a “Sa dogana ezza”

di Dario Budroni
“Scorraboi con noi” due passi nella storia a “Sa dogana ezza”

L’Archivio Mario Cervo riscopre i sentieri della memoria Da Pittulongu a Cala Saccaia un panorama mozzafiato

09 dicembre 2016
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OLBIA. Hanno indossato un paio di scarpe comode, si sono dati appuntamento nella spiaggia di Mare e Rocce, poi insieme hanno formato un lungo e colorato serpentone. Cento persone, sotto un cielo che di autunnale non aveva praticamente nulla, si sono messe in marcia per andare alla scoperta di un pezzo di golfo olbiese. Hanno percorso quasi otto chilometri tra spiagge deserte e macchia mediterranea, seguendo il sentiero che dalla frazione di Pittulongu porta fino a Sa Dogana Ezza, poco lontano da Cala Saccaia.

La terza edizione di «Scorraboi con noi», cioè l'escursione organizzata dall'Archivio Mario Cervo stavolta in collaborazione con l'associazione Nonsolotrekking, è stata un successo. I partecipanti sono stati coinvolti in una interessante passeggiata con tanto di spiegazioni sul campo. Il biologo marino Benedetto Cristo ha tenuto brevi lezioni su piante, alghe, cozze e arselle. Mario Spano Babay, grande esperto di storia olbiese, ha invece raccontato parte della storia del golfo, in particolare quella de Sa Dogana Ezza. La vecchia dogana è un rudere che si trova sulla bocca del golfo interno, praticamente davanti al faro. Qui, fino all'Ottocento, si controllava il commercio del sale proveniente dalle vicine saline. Oggi la dogana è un rudere, una costruzione diroccata senza più neanche il tetto, con una cisterna colma di rifiuti di ogni tipo. Un pezzo di storia olbiese che andrebbe ripulito dai rifiuti e valorizzato. Dopo l'escursione, organizzata nel giorno dell'Immacolata che in Sardegna è noto appunto come «Scorraboi», i partecipanti sono stati invitati a casa Cervo, a Mare e Rocce. In giardino sono stati serviti formaggio, salsiccia e gnocchetti al sugo. Naturalmente non è mancata la musica. Si sono infatti esibiti prima i The Livexperience e poi il chitarrista Marco Azara. L'archivio Mario Cervo ha così dimostrato ancora una volta di essere un solido punto di riferimento per gli amanti della musica, della storia olbiese e della cultura in generale. Una realtà nata solo pochi anni fa e che nel giro di poco tempo è riuscita a generare un notevole movimento. L'archivio è stato fondato dai figli di Mario Cervo, una figura importantissima per la città. Grande appassionato di musica, nel corso della sua vita Mario Cervo riuscì a metter su una vastissima raccolta di qualsiasi produzione musicale targata Sardegna. Una raccolta che, grazie ai suoi figli, è diventata un archivio aperto a tutti, con sede in via Grazia Deledda.

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