La Nuova Sardegna

Olbia

Regione decisa: avanti col Piano Mancini

di Enrico Gaviano
Regione decisa: avanti col Piano Mancini

Maninchedda: «Definiamo l’iter ma è solo una supplenza». Nizzi: «Ci hanno lasciati soli». Careddu: «Il sindaco è cinico»

21 ottobre 2016
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OLBIA. Settimo Nizzi è sicuro che l’allungamento dei tempi non farà perdere i 120 milioni di finanziamenti ottenuti da Olbia. «Quei soldi – dice – servono per realizzare un progetto, non sono specifici per il piano Mancini». In realtà basta collegarsi con il sito del Governo relativo al piano strategico Italia Sicura per vedere come a chiare lettere ci sia scritto che a Olbia “Lo stato di progettazione è definitivo”. Dunque l’unico pertugio da cui si può passare per variare il Piano Mancini è la procedura di Via. E senza interventi che lo stravolgano, ma semplicemente attenuandone l’impatto ambientale. La Regione insiste per chiudere la procedura, non perdere i finanziamenti e mettersi al riparo da possibili problemi giudiziari visto che il Governo ha attribuito i compiti di Commissario per il rischio idrogeologico dopo l’alluvione del 2013.

Maninchedda. L’assessore regionale ai lavori pubblici intanto ha detto che comunque trasmetterà gli atti in Procura. Ma, nel frattempo, non rinuncerà ad andare avanti per chiudere la procedura della Via. «La Regione – ha scritto nel suo blog – e in particolare la struttura Commissariale per il Rischio Idrogeologico, che ha molte ed eccessive responsabilità, ha adottato un atto di avviso al Comune che sostanzialmente dice che se il Comune non provvede a completare la VIA vi provvederà il Commissario per il rischio idrogeologico avvalendosi dei dipendenti comunali. Non una revoca al Comune di Olbia come soggetto attuatore, ma una supplenza per completare gli atti».

Nizzi. Il sindaco reagisce alla notizia della trasmissione degli atti alla magistratura con un invito. «Fa bene Maninchedda a fare questo – dice –, anzi, sollecito proprio l’assessore a consegnare gli atti a Procura e Corte dei conti, così vediamo chi ha lavorato e chi ha perso tempo in questa faccenda».

Nizzi si rammarica di un fatto. «Questa è un’amministrazione che lavora sodo – sottolinea – abbiamo fatte diversi passi per andare avanti con questo progetto, trovare delle soluzione alternative che garantissero la nostra cittadinanza. Ma purtroppo dall’altra parte non c’è stata alcuna collaborazione. Ci hanno lasciati soli. Per questo abbiamo ritirato la Via e siamo pronti a un affidare l’incarico per un nuovo progetto, in campo metteremo 230 mila euro. entro 60 giorni il nuovo progetto sarà pronto per fare l’iter».

Careddu. L’ex vicesindaco e capogruppo della Coalizione democratica è perplesso. «Di fronte all'ennesimo colpo di scena mi sorge un dubbio: non sarà che Nizzi stia creando apposta le condizioni per farsi commissariare/sostituire dalla Regione nella realizzazione delle opere anti alluvione? Non credo, infatti, che l'atteggiamento quasi schizofrenico su un tema così importante per il futuro di Olbia possa essere addebitato al carattere mutevole di chi è a capo del vapore: è invece il segno evidente di una strategia cinica e lucida, volta a preservare a tutti i costi il consenso elettorale - più che a risolvere il problema idrogeologico di Olbia». «Con il commissariamento da parte della Regione – spiega Careddu –, infatti, Nizzi capitalizzerebbe il massimo risultato: terrebbe insieme il suo elettorato e otterrebbe la realizzazione delle opere senza averne alcuna responsabilità politica. Insomma: un'operazione perfetta»!

«Nizzi – prosegue –, poi, appartiene a quella razza di politici d'antan che dà il meglio solo quando individua un nemico da abbattere e oggi, per farlo, ha un'occasione ghiotta che non si lascerà di certo sfuggire: quella di recitare la parte del sindaco-Davide contro la Regione-Golia, cercando di emozionare gli olbiesi e di suscitare in noi un moto di orgoglio con il suo (antico) grido di battaglia "fèti casinu!"». «E’ paradossale che l'"amministrazione del fare" non trovi il tempo – conclude Careddu – per rispondere alle lettere di sollecito della Regione Sardegna, la quale, è bene ricordarlo, fin dal primo giorno ha collaborato con la città- attraverso Maninchedda -per giungere all'approvazione di un piano di opere e, in particolare, per farcelo finanziare».

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