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Da 11 anni attendono il processo per la morte del padre

Da 11 anni attendono il processo per la morte del padre

ARZACHENA. «Sono trascorsi 11 anni, dalla morte di nostro padre. E ancora oggi non è stata fatta giustizia». A parlare sono i tre figli di Massimo Budroni, morto a 43 anni, il 26 settembre del 2005,...

26 settembre 2016
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ARZACHENA. «Sono trascorsi 11 anni, dalla morte di nostro padre. E ancora oggi non è stata fatta giustizia». A parlare sono i tre figli di Massimo Budroni, morto a 43 anni, il 26 settembre del 2005, in un incidente sul lavoro. «Confidiamo nell’appello – dicono i ragazzi – e, per questo, aspettiamo con ansia che si svolga la prima udienza già in programma a Sassari il 4 ottobre prossimo. Non ci fermiamo perché riteniamo che debbano essere accertate eventuali responsabilità». I figli di Massimo Budroni non accusano nessuno ma sono convinti che non sia stata fatta chiarezza «su quanto realmente accaduto. L'incidente – ricordano – avvenne in un capannone della zona industriale di Arzachena. Nostro padre, che lavorava su un ponteggio con un altro collega (ferito non in modo grave) rimase folgorato da una scarica elettrica dopo aver sfiorato i cavi di alta tensione di un palo elettrico che si trovava a poca distanza. Non c’era stato nulla da fare: tutti i tentativi di rianimarlo erano risultati vani. Il dolore è ancora oggi dilaniante. Secondo noi, la morte di nostro padre si sarebbe potuta evitare. Non emettiamo sentenze, non spetta certamente a noi. Chiediamo solo che venga fatta giustizia».

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