La Nuova Sardegna

Olbia

Migranti a Santa Teresa, si discuterà in Parlamento

di Walkiria Baldinelli
 Migranti a Santa Teresa, si discuterà in Parlamento

Depositata un’interrogazione ispirata dal gruppo filo leghista “Noi con Salvini” Il coordinatore del partito: «Allarme sicurezza, forze dell’ordine sguarnite»

26 giugno 2016
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SANTA TERESA. Approda in Parlamento la vicenda dei nove migranti che nei giorni scorsi avevano paralizzato il traffico a Porto Pozzo. I cittadini stranieri sudanesi facevano parte del gruppo di connazionali che erano stati trasferiti in Sardegna da Ventimiglia. Protestavano perché volevano ricongiungersi con i loro familiari in Francia. Per loro è scattato il decreto di espulsione dal territorio nazionale. «Con un'interrogazione parlamentare il gruppo “Noi con Salvini” nei prossimi giorni intende fare chiarezza sia su questo episodio che ha creato disagi a cittadini e turisti – dichiara il coordinatore gallurese del partito, Dario Giagoni –, sia sulla presenza di migranti nel centro di accoglienza di Porto Pozzo. Sdraiandosi sull'asfalto i migranti hanno impedito la normale circolazione del traffico, per ripristinare l'ordine pubblico sono dovute intervenire le forze dell'ordine. Simili proteste danneggiano l'immagine del nostro paese e rischiano di compromettere la stagione turistica».

Giagoni commenta poi la presenza degli attuali 118 cittadini stranieri richiedenti asilo politico, alloggiati da sei mesi nel centro temporaneo di accoglienza della frazione. «Il numero dei migranti è troppo alto rispetto a quello degli abitanti, d'inverno gli stanziali sono circa 150 – dice –. Nel tempo, la località turistica rischia di trasformarsi in una colonia di cittadini stranieri, con possibili ripercussioni sulla sicurezza e sull'economia del luogo. Vorremmo sapere la durata dell'appalto del servizio di accoglienza, sembrerebbe sino al 2018. Chiediamo che nei piccoli centri non vengano trasferiti migranti che dichiarano già dal luogo di partenza di non voler restare sull'isola».

Situazione che secondo Giagoni diventa oltremodo delicata, «perché poi, come abbiamo visto, si creano forti tensioni». Anche in considerazione del fatto che «il numero delle forze dell'ordine a Santa Teresa non è sufficiente a fronteggiare eventuali emergenze, nonostante svolgano in modo impeccabile il loro lavoro. Ora c'è pure il rischio di veder chiusa la caserma della Guardia di finanza: è inammissibile presidiare il territorio in queste condizioni. E in piena stagione turistica». Aggiunge la coordinatrice teresina di “Noi con Salvini”, Antonella Piredda: «Chiediamo la revoca immediata delle misure di accoglienza e contestuale decreto di espulsione per quanti dovessero minacciare l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini».

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