La Nuova Sardegna

Olbia

“Sole di Gallura” a rischio in trincea anche i 5 Stelle

“Sole di Gallura” a rischio in trincea anche i 5 Stelle

I candidati incontrano i familiari dei pazienti ricoverati nella Rsa di via Tavolara «Più attività per abbattere i costi: Olbia non può perdere servizi di questo tipo»

30 aprile 2016
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OLBIA. Nell’agenda elettorale non poteva mancare la Rsa Sole di Gallura in crisi finanziaria con i dipendenti che attendono ancora il pagamento degli stipendi arretrati. Ad aprire il dibattito sul futuro della residenza sanitaria assistita di via Tavolara è il Movimento 5 Stelle. Il candidato sindaco Maria Teresa Piccinnu nei giorni scorsi ha incontrato i familiari dei pazienti ricoverati nella struttura, allarmati dalle notizie sulla paventata ipotesi di chiusura che comporterebbe il trasferimento degli stessi pazienti in altre Rsa del territorio, costringendo le famiglie a farsi carico di ulteriori spese per gli spostamenti, oltre il disagio di non poter visitare sempre i propri familiari.

«Le Rsa – dicono Eva Degortes e Anna Fideli, candidate nella lista del Movimento 5 Stelle, presenti anche loro all’incontro – sono strutture residenziali finalizzate a fornire ospitalità, prestazioni sanitarie, di recupero funzionale e di inserimento sociale, ma anche di prevenzione dell'aggravamento del danno funzionale, a utenti affetti da malattie croniche o da patologie invalidanti, non autosufficienti e non assistibili a domicilio. Utenti i quali, pur tuttavia non necessitano di ricovero in strutture ospedaliere o di riabilitazioneglobale. Vista la necessità di intervenire su una riorganizzazione sanitaria, per un contenimento delle spese dovute a ricoveri inappropriati, le Rsa dovrebbero, tramite un apposito patto aggiuntivo all'accordo contrattuale con le Asl, fornire quella continuità assistenziale a quei pazienti che, superata la fase acuta della malattia, risultano stabilizzati clinicamente, ma necessitano ancora di una fase di osservazione e continuità terapeutica e riabilitativa».

Anche i candidati grillini sono d’accordo su un punto: il motivo principale per il quale la Sole di Gallura si trova ormai da mesi in una situazione tale da metterne a rischio l'attività, deriva dal fatto che il numero di pazienti solitamente ricoverati non garantisce in termini economici il proseguimento dell'offerta assistenziale. «Olbia non si può permettere di perdere una struttura che offre servizi di questo tipo – dicono Eva Degortes e Anna Fideli – prima di tutto per questioni demografiche, e poi perché la legge regionale numero 1 del gennaio 2011 già all'epoca autorizzava le aziende sanitarie a predisporre dei progetti di espansione delle attività, con la finalità di tendere alla progressiva riduzione dei costi dovuti alle attività di ricovero ospedaliero tradizionale. Le autorità competenti dovrebbero far sì che si trovi una soluzione a questo problema che tiene in grave ansia sia i ricoverati che le loro famiglie, nonché i lavoratori, costretti da mesi a dover ricorrere a scioperi perché vengano loro riconosciute le mensilità arretrate dovute». (red.ol.)

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