La Nuova Sardegna

Olbia

Cantieri e mobilità, i 5 Stelle all’attacco: ecco la città proibita

di Marco Bittau
Cantieri e mobilità, i 5 Stelle all’attacco: ecco la città proibita

Marciapiedi e passaggi pedonali a rischio per i disabili Sotto accusa i lavori nel Corso: a pezzi la pavimentazione

12 febbraio 2016
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OLBIA. La mobilità, le barriere architettoniche e, più in generale, il corretto sviluppo urbano saranno temi forti della campagna elettorale. Argomenti su cui pesare progetti e proposte. Su questo terreno, ad esempio, si misurerà il meetup Amici di Beppe Grillo, che da anni sta conducendo un lavoro di studio e documentazione sui pianeta lavori pubblici a Olbia. Il primo risultato evidente è il collegamento strettissimo tra l’urbanistica e i lavori pubblici con la mobilità e la possibile fruizione degli spazi da parte anche dei cittadini più deboli, soprattutto i portatori di handicap. Insomma, i postulati del vivere civile.

Sul fronte mobilità e barriere architettoniche la posizione del meeup olbiese è molto critica. «Apprezziamo molto la campagna sulla sicurezza pedonale condotta dal Comune – dice Fabrizio Biancu, attivista del meetup impegnato nel gruppo di lavoro che si occupa delle politiche sociali – va bene individuare e sanzionare gli automobilisti che violano le regole, ma è consolidato che il primo responsabile delle barriere architettoniche sono le istituzioni pubbliche che non progettano adeguatamente o non controllano l’esecuzione delle opere».

Nel dossier raccolto dal meetup c’è di tutto: marciapiedi sconnessi, pieni di ostacoli o senza gli scivoli per le carrozzine dei disabili, passaggi pedonali che non corrispondono agli scivoli per i disabili, o viceversa. «C’è un caso clamoroso – dice Biancu – ed è proprio l’ufficio dei Servizi sociali. Va bene l’edificio, ma il problema è come raggiungerlo visto che non ci sono adeguate fermate del bus. Questione di mobilità, appunto».

Il Movimento 5 Stelle aveva iniziato ad affrontare questi temi diversi anni fa, in occasione dei lavori di riqualificazione del centro storico. «Oggi si tollera come un dato di fatto la situazione del Corso Umberto I, con i marciapiedi rotti a causa del transito dei veicoli, ma nessuno sembra conoscere l'origine del problema – spiega Roberto Ferinaio, impegnato nel gruppo di lavoro sull’urbanistica – giusto per cercare di ristabilire trasparenza sui lavori pubblici,segnaliamo che nel progetto esecutivo redatto dal Comune nel 2005 non era prevista la rimozione dei marciapiedi, bensì il ripristino con pavimentazione in armonia funzionale ed estetica con quella della viabilità principale. La scelta di semplicità realizzativa, al di fuori degli iter previsti sui lavori pubblici, sembra aver prevalso sull'utilità pubblica così oggi abbiamo dei marciapiedi che costano ai contribuenti decine di migliaia di euro l'anno causa manutenzione e che hanno raddoppiato il dislivello in ingresso agli esercizi commerciali». «Il risultato – aggiunge Ferinaio – è che l'accesso alle attività commerciali del centro storico è diventato impossibile per le persone con ridotta capacità motoria. La città oggi risulta esteticamente danneggiata e inaccessibile, a causa di lavori spesso incoerenti tra loro e realizzati con superficialità, a discapito dell'utilità pubblica. Proporremo una visione della mobilità dal punto di vista del cittadino, che garantisca l’accesso al cuore della città.

@marcobittau

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