La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena: manca l'elicottero per trasferirla in un altro ospedale, non può essere operata e muore

Serena Lullia
La Maddalena: manca l'elicottero per trasferirla in un altro ospedale, non può essere operata e muore

Una 74enne colpita da aneurisma doveva essere trasportata a Sassari, ma l’unico mezzo disponibile sarebbe arrivato dopo 3 ore

17 dicembre 2015
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LA MADDALENA. Vite aggrappate al cielo, a un soccorso che spesso non arriva. Che non si alza in volo di notte o ha tempi troppo lunghi per una vita al bivio. L’elicottero non è arrivato per salvare una donna di 74 anni, colpita da aneurisma. Doveva essere trasferita d’urgenza a Sassari per un intervento. A La Maddalena la sala di chirurgia è stata chiusa qualche anno fa. Un’ora di attesa per trovare la disponibilità del mezzo. Tre ore il tempo stimato per raggiungere l’isola. Quindi la scelta disperata di trasportare la donna in ambulanza fino al capoluogo, la corsa per prendere il traghetto, lo sbarco a Palau, il viaggio verso Sassari. Tutto inutile. La donna è morta nel tragitto. Sull’argomento il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta ha presentato una interrogazione urgente.

Il sindaco Luca Montella ha vissuto in prima persona la disperazione di quella notte. Sono le 21. Il primo cittadino si trova in ospedale in visita a un familiare. «L'anestesista del pronto soccorso e il primario mi chiedono un aiuto d’urgenza – racconta –. Mi spiegano di avere una paziente in gravi condizioni. Il trasporto in ambulanza è sconsigliato. L’intervento di un elicottero è l’unica soluzione per salvarle la vita. Il trasporto in ambulanza a Sassari non è consigliato. Non so descrivere lo sguardo dei medici. Nei loro occhi disperazione, impotenza, la voglia di curare, il bisogno di intervenire». I medici e il sindaco si dividono i compiti. I primi chiamano la prefettura. Il secondo vigili del fuoco, marina militare e carabinieri. Tutti cercano un elicottero abilitato al volo notturno. A La Maddalena non c'è un’ elisuperficie per gli atterraggi dopo il tramonto. Sindaco, familiari e medici si organizzano per illuminare con i fari delle auto il piccolo eliporto che la Marina è pronta a mettere a disposizione. Ma non c’è l’elicottero che possa volare di notte.

«Dopo un’ora riceviamo la comunicazione da Decimomannu che il mezzo sarebbe arrivato ma dopo tre ore – dice Montella –. Nel frattempo viene allertata la capitaneria per ritardare la partenza del traghetto delle 22. Avrei voluto che molti, soprattutto coloro che programmano la sanità, avessero visto la faccia di una infermiera e del primario di fronte alla richiesta di inviare un fax per spiegare che la paziente non poteva essere trasportata in altro modo. Non ci è rimasto che far partire l'ambulanza». I carabinieri di Olbia garantiscono spontaneamente una staffetta di pattuglie della radiomobile per tenere libera la strada fino a Sassari. L’ambulanza sale sul traghetto. Dopo 20 minuti è a Palau. Altri 25 minuti per raggiungere Olbia. Ma il cuore della donna smette di battere durante il viaggio. «Quando a Cagliari mi parlarono di ridimensionamento dell’ospedale ed elisoccorso – conclude il sindaco – dissi che la seconda ipotesi non sarebbe stata sufficiente e che la prima era da scongiurarsi del tutto. La vita delle persone viene prima dei numeri di bilancio. Il mio non è un attacco politico, ma una esortazione a riflettere, per ottenere quello che altri già hanno».

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