La Nuova Sardegna

Olbia

Piano antialluvione, partono gli espropri

di Marco Bittau

Pubblicato l’elenco delle aree dopo saranno costruite le opere di prevenzione. Le osservazioni entro il 30 settembre

31 agosto 2015
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OLBIA. Per il piano antialluvione comincia la partita più dura e dolorosa. Si avvicina, infatti, il momento degli espropri delle aree dove sorgeranno le opere di mitigazione del rischio idraulico che tanto hanno fatto discutere e litigare in città durante la lunga e tormentata fase di progettazione del Pai. Il comune di Olbia ha definito il progetto definitivo delle opere e ha pubblicato l’elenco dei proprietari delle aree dove sorgeranno. Nell’elenco (firmato dal dirigente del settore Urbanistica e Pianificazione del territorio, Costantino Azzena) figurano centinaia di cittadini titolari di altrettanti immobili. Una grossa fetta di città, e tanto basta per rinfocolare la polemica (mai sopita, in realtà) sul piano Mancini voluto dall’amministrazione comunale per prevenire disastri come quello del 18 novembre 2013.

Con l’approvazione del progetto definitivo in consiglio comunale sulle aree indicate sarà apposto il vincolo preordinato all’esproprio attraverso una variante urbanistica al Piano di fabbricazione e la dichiarazione di pubblica utilità. Sono le condizioni necessarie per procedere all’esproprio degli immobili interessati alla realizzazione delle opere. Come tutte le varianti agli stumenti urbanistici, il procedimento è lungo e complesso. Questione di garanzie per i cittadini e trasparenza negli atti amministrativi. Dal momento della pubblicazione dell’elenco, i proprietari delle aree interessati hanno tempo sino al 30 settembre prossimo per far pervenire al Comune le eventuali osservazioni. Alla scadenza del termine del 30 settembre l’amministrazione comunale procederà all’approvazione del progetto definitivo delle opere di mitigazione, all’adozione della variante al Piano di fabbricazione vigente e alla dichiarazione dello stato di pubblica utilità. Cioè tutti i presupporti necessari per procedere agli espropri.

A sentire l’umore degli olbiesi, si può facilmente supporre che saranno tante le osservazioni presentate al Comune . Si parla già di importanti aziende agricole insediate alle porte di Olbia e inevitabilmente penalizzate dalla cessione forzata di aree strategiche al Comune che lì costruirà le vasche di laminazione. Tutti argomenti buoni per il Comitato popolare per la salvaguardia idraulica della città (ne fanno parte tecnici professionisti, ma anche semplici cittadini) che sin dall’inizio della fase di progettazione ha sostenuto la tesi alternativa dei canali scolmatori, cioè una sorta di circonvallazione dell’acqua fuori dal perimetro urbano. Un confronto durissimo che per lunghi mesi ha coinvolto la città e i suoi amministratori. Alla fine, vincitori e vinti: il Comune ha puntato sulle vasche di laminazione e il Piano Mancini-Tilocca è diventato realtà. La polemica però continua a covare sotto la cenere e l’avvio della macchina degli espropri potrebbe adesso riaccendere gli animi.

@marcobittau

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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