La Nuova Sardegna

Olbia

Ex calciatore condannato per abusi sessuali

di Giampiero Cocco
Ex calciatore condannato per abusi sessuali

Matteo Sereni, ex portiere di Lazio, Torino e Samp era accusato di aver molestato una bimba di 8 anni

01 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Matteo Sereni, l’ex giocatore di serie A accusato dalla ex moglie d’aver compiuto atti sessuali, in almeno due occasioni, una bimba di poco meno di dieci anni è stato condannato, ieri mattina, a tre anni e mezzo di reclusione. La sentenza è stata accolta come un pugno da ko dall’ex portiere dall Samp, che ha lasciato l’aula visibilmente provato e scuro in volto, accompagnato dai suoi legali e dalla nuova compagna di vita. I difensori di Matteo Sereni, gli avvocati Michele Galasso, Giacomo Francini e Giampaolo Murrighile, hanno già annunciato che faranno appello contro una sentenza che ritengono «gravemente ingiusta e non ha tenuto conto delle motivazioni poste da noi a sostegno della innocenza di Matteo Sereni. Prima fra tutte la provenienza delle accuse, ovvero la ex moglie che ha più di un motivo per andare contro l’ex marito». Matteo Sereni, attraverso i suoi legali, ha fatto sapere d’essere profondamente rammaricato per la decisione intrapresa ieri dal giudice Marco Contu, che lo ha processato con rito abbreviato, così come chiesto dai suoi legali. «Il nostro cliente è sconvolto e non nutre più fiducia nella giustizia – dicono ancora i suoi avvocati –. L’unica cosa che lo mantiene vivo e la consapevolezza che i suoi figli conoscono la verità». L’appello sarà presentato nei prossimi giorni, il tempo materiale per i legali di studiare le motivazioni della sentenza e contrastare con il loro ricorso le gravissime accuse. Che sarà improntata, almeno stando alle dichiarazioni a caldo «sulla conduzione di un processo nel quale la denuncia proviene dalla ex moglie di Sereni» denuncia depositata nel corso di una difficile e contrastata separazione tra coniugi, a Genova. Di diverso avviso la visione dell’insieme da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Roberta Guido che aveva avviato le indagini sul calciatore partendo dalla denuncia presentata due anni fa contro l’atleta dall’ex patrocinante di parte civile della ex moglie di Sereni, la procuratrice legale Silvia Cantoro. Il magistrato, dopo aver inquisito il calciatore e altre tre persone per fatti avvenuti nell’estate 2009, aveva concluso chiedendo la condanna dell’ex portiere, richieste alla quale si era associato il nuovo rappresentante di parte civile, l’avvocato Daniele Galloppa.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative