La Nuova Sardegna

Olbia

Fondi della Croce Rossa, infuriano le polemiche

di Enrico Gaviano
Fondi della Croce Rossa, infuriano le polemiche

L’assessore ai Servizi sociali Piccinnu: «Criteri sbagliati, molti resteranno fuori» Il comitato alluvionati: «Il ciclone non ha chiesto la dichiarazione dei redditi»

21 novembre 2014
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OLBIA. Cinque milioni e 400mila euro. E’ la cifra che la Croce Rossa ha raccolto dopo il passaggio del Ciclone Cleopatra e che si prepara a distribuire fra gli alluvionati della Sardegna. Ma le polemiche infiammano Olbia, la città più colpita dal drammatico evento del 18 novembre 2013 e che dovrebbe anche avere la fetta più importante dei fondi raccolti dalla Croce Rossa. Sono i criteri scelti dall’associazione di volontariato più famosa al mondo a scatenare le reazioni negative. A cominciare dall’assessore comunale ai servizi sociali, Rino Piccinnu, per continuare con il presidente del comitato alluvionati Moreno Contini, tutti bocciano le scelte della Croce Rossa. Saranno tre le categorie di alluvionati che riceveranno fondi: 1) i familiari o conviventi delle vittime dell’alluvione; 2) le famiglie la cui abitazione principale sia stata colpita da alluvione e soggetta a sgombero; 3) i possessori di beni mobili (auto) registrati a uso privato e danneggiati dall’alluvione.

Per Rino Piccinnu, assessore comunale del Pd, la scelta di Croce rossa è riduttiva. «Si lasciano fuori tante famiglie che hanno subito grossi danni nelle case – dice il responsabile dei servizi sociali della giunta Giovannelli –. Sappiamo che il numeratore, cioè i soldi a disposizione sono pochi, mentre il denominatore, il numero degli alluvionati, è altissimo. I soldi non bastano, diciamo la verità. Però non è giusto fare sperequazioni. Quanta gente ha avuto danni grossi, o ha perso la casa che aveva in affitto e che rappresentava l’unica vera fonte di reddito per lui e la sua famiglia? Come ci regoliamo con questi?».

Così il Comune ha dato via libera anche all’erogazione dei quasi 2 milioni di euro in cassa, uno stanziato dai fondi comunali, il resto residuo delle donazioni. «Stiamo raccogliendo tutti i dati, e a breve distribuiremo i fondi. Cercando di riequilibrare un po’ le cose, dopo le scelte della Croce rossa. Vorremmo insomma accontentare più gente possibile».

Per Moreno Contini «è importante che il Comune abbia deciso finalmente di distribuire i fondi che ha a disposizione. E che così facendo compensi quello che ha fatto la Croce Rossa. Che, dal suo canto, sta sbagliando. Perché si sta arrivando al paradosso che chi prima conduceva una vita dignitosa, ora per porre rimedio alla distruzione della propria casa è diventato povero. Ma la Croce rossa chiede la dichiarazione dei redditi tagliando fuori chi aveva qualcosina in più prima dell’alluvione. Il Ciclone Cleopatra però – ricorda ancora il presidente del comitato alluvionati – quando è passato non ha chiesto la dichiarazione dei redditi, ha rovinato tutti senza distinzioni».

Fra le difficoltà rilevate dai cittadini, anche quella relativa alle documentazioni da presentare. Per esempio per le auto si chiedono documenti ormai non più in possesso dei proprietari, la maggior parte dei quali hanno rottamato il proprio mezzo. La burocrazia dovrà per forza di cosa chiudere un occhio se vorrà rispondere alle esigenze dei cittadini.

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