La Nuova Sardegna

Olbia

Tra sughere e vermentino cresce la «quattro corsie»

di Giampaolo Meloni
 Valerio Mele, capo dipartimento Anas Sardegna
Valerio Mele, capo dipartimento Anas Sardegna

Appaltati otto dei dieci cantieri previsti per costruire la nuova Olbia Sassari Già investito oltre mezzo miliardo. Ponti e sottopassi tra le colline spianate

20 novembre 2014
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INVIATO A MONTI. Ci saranno rallentamenti ancora per qualche giorno, l’1 dicembre dovrebbe riprendere lo scorrimento più rapido. Nel primo segmento Florinas-Codrongianus, lotto zero dell’intera opera, nella strada statale “quattro corsie” che collegherà Olbia con Sassari, i lavori procedono con rapidità, secondo la tabella di marcia prevista negli appalti. Lo conferma nel colonnino accanto l’ingegnere Valerio Mele, capo dipartimento Anas Sardegna. Gli ottanta chilometri di percorso, uno slalom quasi interamente senza tratti di rettilineo, dove è impossibile il sorpasso e l’andatura lenta è un disagio che mette a dura prova la sicurezza, diventeranno un ricordo dopo l’inizio del 2017, promette l’agenzia delle strade che su questo progetto ha investito buona parte del miliardo destinato alla viabilità sarda nel 2013.

Otto dei dieci lotti sono stati assegnati alle imprese: cinquecento milioni all’incirca messi in cantiere. L’ultimo appalto è di due settimane fa, il lotto 4, nel tratto finale della 597, la statale che s’innesta dal chilometro 198 della Carlo Felice, da Sassari verso Monti, dove poi inizia la statale 199.

Il tragitto, spezzato nei segmenti dei cantieri, è un grande fermento di ruspe, camion, squadre di tecnici e operai che s’affannano a costruire la nuova strada veloce, tanto auspicata per svecchiare i collegamenti nel nord dell’isola e agevolare la crescita del turismo. La “quattro corsie” avrà uno sbocco diretto sull’aeroporto Costa Smeralda e sulla città di Olbia, con accesso diretto al centro della capitale gallurese. I lotto 8 e 9 sono si più impegnativi. Nel tratto del numero 8 c’è l’unico pezzo che travalica i confini comunali di Olbia e si apre su Loiri Porto San Paolo, dove ha preso forma un cavalcaferrovia.

Da via Venafiorita, sbocco da Olbia, alla frazione di Enas sono 6 chilometri. La vecchia strada è stata smantellata, le colline sventrate, i canali drenati. Il traffico è costretto su una bretella alternativa allacciata alla Dcn, si procede con lentezza sino al bivio di Enas, ora sovrastato dal ponte della nuova sopraelevata. Le rampe di accesso sono tracciate. C’è ancora tanto da fare.

L’imponenza dell’opera si manifesta ancora più in là. All’altezza della borgata Su Canale (inizio del lotto 7) e ancora più avanti, nella località Chirialza. Qui si mostra la forza dell’impatto ambientale: alture collinari addentate dalle ruspe e ripianate, boscaglia azzerata: un sacrificio che si trasforma in sottopassi, cavalcaferrovia, argini per cercare di proteggere il rio Cannalcos. In qualche caso c’è voluto tempo per definire le procedure di esproprio, alcune delle case coloniche hanno resistito ma dovranno sopravvivere alla prossima più alta densità di traffico. Il profilo collinare disegnato dalla natura è interrotto nuovamente al chilometro 48, dove è in costruzione un altro grande sottopasso.

All’altezza di Monti, il territorio rivela la prepotenza della vocazione vitivinicola: siamo nella terra del vermentino. Le vigne, salvo qualche rasasuta nel profilo stradale, non sono per fortuna sacrificate all’asfalto. Anzi, a sentire alcuni operatori, la “quattro corsie” sarà un passaggio più che mai appropriato al percorso di valorizzazione del vitigno e del vino che ha dato luogo con successo alla “strada del vermentino”.

Gli scavi si allargano via via sui lati della strada attuale mentre ci si avvicina a Codrongianus. Si scava con rapidità, gran parte dei tracciati per i servizi e pronta. Ma ci vorrà ancora tempo per provare la sensazione di percorrere un primo tratto della nuova “quattro corsie”. Se tutto andrà come previsto, sarà prima del 2017. Così prevede l’agenda dei lavori prevista dall’Anas.

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