La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione

Pigliaru: "Vogliamo i 200 milioni di euro promessi"

Il governatore Francesco Pigliaru
Il governatore Francesco Pigliaru

Un anno dopo il ciclone che ha ucciso 19 persone e provocato danni ingenti il governatore denuncia l'assenza dello Stato e la volontà di veder chiaro sul trattamento che è stato riservato alla Sardegna

17 novembre 2014
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OLBIA. Non tornano i conti, a un anno dall'alluvione, tra ciò che serve alle zone colpite per risollevarsi e ciò che il Governo finora ha fatto davvero, tra una promessa e l'altra. Per l'alluvione che il 18 novembre 2013 ha devastato la Sardegna, mancano all'appello oltre 474 milioni di euro per la ricostruzione. Su 659,2 milioni, infatti, le risorse disponibili sono solo 185,1 milioni: 16,3 milioni del fondo di solidarietà dell'Ue, 20 milioni statali da cui sono stati peraltro detratti i costi dei soccorsi, 50,8 milioni dell'Anas, 52 milioni di risorse regionali, 40 milioni del fondo comunitario per l'agricoltura-Feasr e 5,9 milioni dall'accordo di programma Regione-Ministero dell'Ambiente. E la parte del leone per i contributi l'ha fatta la Regione, mentre il governo è rimasto a guardare, tanto che il governatore Francesco Pigliaru, ad un anno dal ciclone Cleopatra che ha causato 19 vittime e danni in 82 comuni, vuole vederci chiaro.

«Credo sia giunto il momento di chiedere allo Stato come sono state affrontate le varie emergenze che si sono succedute in Italia in questi anni e indipendentemente dalle promesse fatte capire se la Sardegna è stata trattata al pari delle altre regioni - ha spiegato in una conferenza stampa con gli assessori dell'Ambiente e dei Lavori Pubblici, Donatella Spano e Paolo Maninchedda, convocata per fare il punto sugli interventi post disastro - I 200 milioni promessi sono assolutamente pochissimi e se gli altri ne avessero presi di più sarebbero ancora di meno. C'è un problema di cifra assoluta e un problema di equità, ma ho bisogno di ragionare su dati seri - ha spiegato il governatore - ciononostante siamo determinati per cercare di ottenere quello che è stato promesso».

Nel frattempo la Regione, che ha già attivato il centro funzionale decentrato di Protezione civile e impegnato risorse per circa 46 milioni di euro per interventi urgenti e mitigazione del rischio idrogeologico, sta mettendo mano a all'attivazione di un fondo speciale per le emergenze regionali, dove confluiranno da subito i 550 mila euro donati dalla Provincia di Bolzano.

Contemporaneamente, mentre sono attesi per dicembre 2014 i 16,3 milioni comunitari, esiste una proposta di emendamento in commissione Bilancio della Camera per accedere a prestiti agevolati legati al disegno di legge sul fondo per le emergenze. «Sui danni ai privati e alle attività produttive - ha poi chiarito l'assessore Spano - esiste un vuoto normativo per trasferire le risorse. Complessivamente i primi hanno subito danno per 38,4 milioni, le aziende per 124 milioni».

«Le alluvioni - ha sottolineato l'assessore Maninchedda - non sono di una Giunta piuttosto che di un'altra. Oggi - ha annunciato - stiamo concludendo le procedure riguardanti altre due alluvioni, quella di Villagrande Strisaili del 2004, con sei progetti per circa 14 milioni e appalti da aggiudicare entro dicembre, e Capoterra del 2008, con 51 milioni sul piatto. In questo caso ci sono problemi per le procedure di autorizzazione più complesse - ha detto il titolare dei Lavori pubblici - Nel frattempo è in atto il censimento dei canali tombati per i quali immaginiamo di intervenire con il piano delle infrastrutture nella Finanziaria 2015 (oltre 500 mln)».

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