La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia

Abusi edilizi, nei guai 52 falsi agricoltori

Giampiero Cocco
I controlli del corpo forestale nella lottizzazione abusiva di Patron di Corru a Cugnana
I controlli del corpo forestale nella lottizzazione abusiva di Patron di Corru a Cugnana

L’inchiesta sulla lottizzazione di Patron di Corru, a Cugnana: il gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio il 30 gennaio

30 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Le notifiche ai indagati nel mega processo per gli abusi edilizi di “Patron di Corru”, la collina di Cugnana trasformata in lotti ceduti a falsi “agricoltori” erano regolari. Ieri mattina il gup Marco Contu ha accolto l’istanza di un difensore di discutere, con uno stralcio, la vicenda processuale riguardante il suo cliente, ma la decisione finale è stata pero rinviato al 30 gennaio prossimo, quando verranno trattate e discusse tutte le posizioni processuali.

La storia dei “coloni” che avevano realizzato villette con annessa piscina sulle alture di Cugnana sfruttando la legge che consentiva di realizzare immobili in zona agricola purchè finalizzate all’incremento demografico delle aree rurali vede indagati ben 52 falsi agricoltori provenienti da ogni parte d’Europa pur di poter piantare cipolle e patate su terreni riarsi dal sole ma con panoramica vista mozzafiato sul mare di Porto Rotondo e Cugnana.

L'inchiesta, che vede tra gli indagati l’ex capo dell’ufficio tecnico di Olbia Antonio Giovanni Zanda, il consigliere comunale di “Unidos” ed ex presidente Pdl del consiglio comunale di Olbia Tonino Pizzadili nonchè cinquanta tra imprenditori, manager, casalinghe, possidenti, geometri, professionisti, avvocati e magnati della penisola e di tutte le nazioni dell’Europa, compresa una modella dell’Ucraina, venne aperta nel 2010 dagli uomini della vigilanza ambientale su denuncia di un legale di Roma che raccontava come i terreni confinanti con la sua proprietà, nelle alture di Patron di Corru a Cugnana, si erano trasformati in una ridente e attrezzata resort per le vacanze, nonostante fossero aree ad uso esclusivamente agricolo.

Gli accertamenti da parte degli agenti del corpo di vigilanza ambientale regionale si conclusero con un gigantesco sequestro disposto dalla magistratura gallurese sull’intera area, una sessantina di ettari, dove erano state realizzate strade, reti fognarie, impianti elettrici e decine di villette con tanto di piscina e, annesso, un piccolo giardino con piante di olivo. Tanto per dare la parvenza di un vero insediamento agricolo, così come era stato dichiarato all’ufficio tecnico di Olbia al momento di richiedere le licenze edilizie. Nella mega lottizzazione abusiva, che rischia di finire confiscata, era sorto un complesso residenziale con ville, piscine, giardini e dependance utilizzato, nella stagione estiva, da "coloni” di mezza Europa.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative