La Nuova Sardegna

Olbia

Nel rio San Nicola finiscono scarichi fognari

di Antonello Palmas
Nel rio San Nicola finiscono scarichi fognari

Il comitato di zona Ospedale: «Da 15 anni senza risposte». Prosegue la moria dei germani reali

22 ottobre 2014
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OLBIA. Ancora germani reali morti nei canali vicino al parco Fausto Noce, mentre ancora si attendono risposte da parte dell’Istituto zooprofilattico di Sassari incaricato di compiere le analisi sui campioni. Eccone uno nel rio San Nicola, in via Galvani, deceduto di recente, la testa abbandonata dentro l’acqua. E ancora un altro, questo in avanzato stato di decomposizione, vicino a uno scarico di acque meteoriche nel quale aveva cercato riparo, in via Veronese.

Proprio da quello scarico che convoglia qui l’acqua piovana, presumibilmente dalla zona di viale Aldo Moro – dice Gerardo Deledda, del comitato di quartiere zona Ospedale – periodicamente fuoriesce di tutto: persino assorbenti e carta igienica, segno che è stato realizzato un collegamento fognario abusivo. Non è da escludere che la morte di queste bestiole sia legata all’inquinamento». E in effetti l’odore ai bordi del canale è inequivocabile, così come il colore delle acque. «Da 15 anni ormai il nostro comitato combatte per risolvere il problema, ma c’è sempre stato uno scaricabarile delle responsabilità. Ora hanno anche cominciato a morire le anatre: ricordo che sino all’anno scorso erano tantissime, oltre alle gallinelle d’acque e altri animali, ora ne sono rimaste davvero poche. Da ricordare che queste acque sfociano in mare, dove ci sono i vivai di cozze e c’è chi pratica la pesca». E in passato – afferma – ci fu anche una moria di pesci.

Fulvio D’Anna, presidente del comitato: «Abbiamo parlato con Comune e Abbanoa più volte, ci hanno detto che l’ente idrico avrebbe dovuto fare delle ispezioni per capire da dove arrivano i liquami, perché evidentemente vi sono scarichi abusivi. Mai saputo niente. Nel 2010 un condominio presentò un esposto a tutti gli enti preposti per denunciare la situazione. Anche in questo caso nessuna risposta. La risposta non può essere ancora una volta che vi sono problemi più urgenti o che le risorse sono poche. Possibile che i rischi sanitari che questo fenomeno comporta non siano un problema serio e non vi sia una soluzione? Certo, rispetto al 2000 le cose sono migliorate, ma non abbastanza». Per il comitato «questi canali e la loro fauna potrebbero essere una delle bellezze della città». E D’anna si chiede: «Ma è solo un problema da romantici desiderare un ambiente pulito?»

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