La Nuova Sardegna

Olbia

Angela Corda: «Verifica a tutto campo»

Angela Corda: «Verifica a tutto campo»

Il Pd alla resa dei conti. All’attacco uno dei due segretari cittadini: due gruppi consiliari non saranno più tollerati

22 ottobre 2014
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OLBIA. Nella Pd avvelenato di questi giorni Angela Corda è la prima a rompere gli indugi e a dar fuoco alle polveri ancora prima che a Roma si faccia chiarezza sulle vicissitudini del Partito a Olbia e in in Gallura. Segretario uscente del circolo cittadino, è stata riconfermata nell’incarico ma un congresso bis domenica scorsa ha poi eletto un altro segretario. Tutto questo mentre Olbia vive ore drammatiche con due vertenze (Meridiana e San Raffaele) che valgono il futuro della città e dei suoi abitanti.

«Non possiamo perdere queste sfide altrimenti al nostro territorio non rimarrà più nulla: è in ballo il suo tessuto economico sociale, la sua stessa sopravvivenza – dice Angela Corda – e mentre tutto questo accade, un'area ben definita del partito osteggia, in spregio dello statuto e del codice etico del partito, la segreteria cittadina mirando a demolirla per evidenti ragioni di potere e con l'intento di spostare l'attenzione e la discussione dai veri temi che abbiamo trattato in questi mesi. L'azione di demolizione è ben evidente per due ragioni: la prima è il tentativo di ostacolare il processo di ricambio generazionale in atto da giugno 2013 con la mia prima elezione; la seconda ragione ha come obbiettivo quello di attaccare politicamente la città di Olbia al fine di indebolirla: un disegno preciso che ha complicità ben individuate anche all'interno del Pd». «Sono noti il nostro impegno e la forte mobilitazione a favore delle battaglie più importanti per la città – precisa Corda – dall'istituzione della sede centrale del tribunale ad Olbia fino alla nascita del San Raffaele, ma parliamo anche della portualità e del rischio di veder scomparire l’Authority accorpata a quella di Cagliari. Ebbene, queste battaglie non sono gradite ai poteri forti che si annidano anche nel nostro partito. Penso al segretario regionale Silvio Lai, che ha tentato persino di ostacolare la celebrazione del congresso cittadino, svolto invece con la piena osservanza di tutte le norme e i regolamenti del partito. Un blitz che tradisce la evidente volontà di rappresentare una ben precisa parte politica che nell'ultimo anno e mezzo ha deciso di staccarsi dal partito ufficiale in città non sopportando il proprio ruolo di minoranza e consumando di fatto una scissione del gruppo consiliare del Pd. Le ripercussioni di tale diaspora sulla credibilità del partito e della sua attività politico-amministrativa sono evidenti».

Angela Corda è un fiume in piena: «Il partito in città merita più rispetto. Abbiamo avuto l'80% dei consensi e da 16 mesi avviato un dialogo costante con una fetta importante della città e con i suoi cittadini, stimolato dibattiti di rilevanza sulla zona franca e sulla portualità. L'ambizione è di poter ascoltare tutti, nell'immediato futuro. Puntiamo ad un partito che diventi punto di riferimento nel territorio per le sue idee e per le proposte che mette in campo. Per questo serve una classe dirigente forte, autorevole e autonoma. Un partito nuovo che fa proprie le istanze della città facendosene portatore presso i livelli decisionali. Saremo il partito che promuoverà alleanze e i tempi sono maturi per rivendicare il ruolo di guida della città alle prossime elezioni comunali. Da subito dobbiamo affrontare la discussione nella maniera più partecipata che ci porterà alla scelta delle candidature forti, autorevoli, rappresentative del partito ma anche della società civile. Il risultato elettorale sarà comunque connesso al lavoro svolto da questa coalizione rispetto al programma presentato alla città. A questo proposito, noi abbiamo sempre sostenuto l'azione dell'amministrazione rispettandone l'autonomia ma stimolando i nostri eletti ad accelerare sul piano dei contenuti per dare risposte adeguate alla città. Sarà tuttavia necessaria una verifica a tutto campo sullo stato dell'arte del programma elettorale che in diversi punti presenta gravi lacune anche sul piano dell'attuazione. Non abbiamo mai scaricato le tensioni interne al partito sulla maggioranza né tantomeno accelerato su ipotesi di rimpasto all'interno della giunta per non indebolire il quadro politico e gli accordi sottoscritti, ma appare del tutto evidente che il doppio gruppo del Pd in consiglio comunale, unico caso in Italia, non sarà più tollerato. Per circa un anno e mezzo ho sollecitato l'intervento del segretario regionale senza ricevere risposta. Non ha mai fatto sentire la sua presenza in città, tantomeno la sua vicinanza ai problemi di Olbia e questo rappresenta un limite della sua azione politica.(m.b.)

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