La Nuova Sardegna

Olbia

La cozza Slow food al Salone del gusto

Sabato per l’oro nero c’è l’esordio nella fiera gastronomica di Torino grazie alla neonata “Comunità del cibo del Golfo”

21 ottobre 2014
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OLBIA. La cozza di Olbia si presenta al mondo: sabato farà ingresso per la prima volta al Salone del Gusto di Torino, la più importante manifestazione del settore gastronomico in Italia, e sicuramente tra le prime al mondo, nata per celebrare e promuovere i prodotti agroalimentari che più rappresentano la storia, la tradizione e la cultura dei popoli della Terra. La città è infatti entrata a far parte della rete di Terra madre, emanazione di Slow Food, con la creazione della Comunità del cibo del Golfo di Olbia. Oltre all’oro nero olbiese, produzione locale per eccellenza ed elemento trainante della presenza al padiglione 3-stand Sardegna del Lingotto (posizione 3A-051), la comunità rappresenterà tutti i prodotti allevati o raccolti nel golfo: cozze, arselle, tartufi, cannolicchi, ostriche, bocconi, ricci.

Una mossa, quella della nascita della Comunità del golfo di Obia, nata sulla scia della creazione del Consorzio dei Molluschicoltori di Olbia e che raggruppa per la prima volta tutte le cooperative del settore, la quale potrebbe essere foriera di sviluppi molto interessanti. «Il Consorzio stesso – dice il suo presidente Mauro Monaco – è il promotore della nascita della Comunità, grazie al fondamentale apporto della “condotta” Slow Food della Gallura, che dal 2013 ha affiancato i produttori nel sensibilizzare sul territorio e nei livelli nazionali dell’associazione le criticità del comparto ed il rischio di perdita di biodiversità. Comunità che sabato si presenterà al mondo, alla presenza dei vertici nazionali di Slow Food, con l'obiettivo di dare voce ai produttori che da quasi un secolo lavorano il mare del golfo per deliziarci principalmente di una prelibatezza, la cozza, conosciuta in tutta Italia». L’obiettivo è coinvolgere nella Comunità tutti coloro che a vario titolo operano nel settore: le pescherie, i ristoranti, gli stessi consumatori.

«L'opportunità e la sfida della Comunità del cibo del golfo di Olbia – afferma Monaco – sta proprio nel dimostrare che è possibile generare reddito e posti di lavoro dalla molluschicoltura, salvaguardando la biodiversità del golfo stesso attraverso la sua tutela e una ragionevole convivenza con gli altri operatori economici, navi passeggeri e nautica da diporto in primis. La presentazione della Comunità del cibo al Salone – sottolinea ancora – non è che la prima tappa di un percorso che porterà i molluschicoltori ad essere sempre più protagonisti della valorizzazione delle proprie produzioni».

Niente prodotti esposti, ma una eccezionale occasione di divulgazione per la squadra composta dallo stesso Monaco (presidente del consorzio e responsabile della comunità del cibo), dal responsabile Slow food per la Gallura, Nino Scampuddu, da volontari, da operatori economici come Monica Mastino, Simona Gay e Giusi Acunzo, Giuseppe Izza. Il marchio Igp della cozza di Olbia e l'appuntamento a Genova per Slow Fish a maggio 2015, saranno le prossime tappe per la promozione della città attraverso i suoi tesori agroalimentari. Il tutto nella prospettiva che tutto andrà come si spera e che sarà il Consorzio ad aggiudicarsi il bando regionale in arrivo entro l’anno per le concessioni delle aree destinate alla mitilicoltura.

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