La Nuova Sardegna

Olbia

Il Banco frena la cessione il Comune vota l’esproprio

Il Banco frena la cessione il Comune vota l’esproprio

Sardaleasing, capopool dopo il crac della Fondazione Monte Tabor di Don Verzé, non ha ancora dato il via libera per l’acquisto da parte della Qatar Foundation

20 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il Comune lancia la sfida al Banco di Sardegna: se non volete vendere il San Raffaele, noi lo espropriamo. Così, alle 15, i 25 consiglieri comunali in aula hanno votato per l’avvio delle procedure di acquisizione delle aree di pertinenza delle struttura: 72mila metri quadrati. La motivazione prestata dalla burocrazia per una decisione così forte è: «dare maggiore celerità al procedimento». La ragione tecnica e politica è di ben altro tono e scaturisce dalle lotte politiche che s’intrecciano nella vicenda dell’ex San Raffaele e delle aspettative sul nuovo piano sanitario regionale. Ma il rallentamento del Banco e di Sardaleasing viene ora stoppato con un vincolo per gli stessi alla cessione del San Raffaele e delle aree annesse imposto dalla procedura di esproprio.

Il rischio. Il punto oggi è: se Qatar Foundation Endowment non avrà in tempi rapidi la disponibilità del compendio per dare corpo all’investimento, il progetto rischia di saltare. «Ma non ci faremo fermare», è il messaggio lanciato dall’assemblea civica, presente la delegazione dei tecnici del Qatar guidata daLucio Rispo, che ne è il portavoce e rappresentante, al quale si deve la trattativa con lo Stato italiano, la Regione sarda e il Comune di Olbia. E che ribadisce: «Ce la metteremo tutta per fare in modo che le promesse fatte a voce e su carta siano rispettate per potere rispodere nel modo migliore a tutte le aspettative».

Il freno. Il rallentamento dell’operazione nasce dal ritardo della Sardaleasing nell’assenso alla vendita. La banca è capopool degli istituti creditori (Banca Intesa, Unicredit, Mediocredito) che nel fallimento della società San Raffaele Monte Tabor (Don Verzé) hanno acquisito titolo sulla proprietà immobiliare. Quindi devono dare il proprio parere alla vendita. Gli altri istituti hanno dato il via libera. La Sardaleasing ancora non ha deliberato, benché il presidente Franco Rabitti, il 10 agosto scorso, abbia comunicato al Comune di Olbia l’accettazione da parte delle altre banche. Un preavviso di disponibilità che ora Comune e Qatar Foundation potranno quasi certamente far valere come titolo di possesso per coprirsi le spalle.

Scenari. In lontanza e al momento sul piano del tutto ipotetico, si possono prevedere scenari da conflitto internazionale. Se Banco di Sardegna-Sardaleasing decidesse di opporsi al procedimento espropriativo si potrebbe prevedere un contenzioso tra la banca sarda e il Qatar non esattamente equilibrato sul piano amministrativo e finanziario.

La proroga. La società Innovation Arch Sarl, con sede in Lussemburgo, interamente controllata dalla Qatar Foundation Endowment, cofirmataria dell’Accordo di programma stipulato con la Regione il 28 agosto, ha intanto chiesto l’altro ieri la proroga dei termini per il completamento e l’ulteriore sviluppo del complesso ospedaliero sino al 30 dicembre 2019. I tecnici hanno inserito alcune modifiche progettuali nella struttura centrale e disegnato le opere di perfezionamento dei servizi sportivi e sanitari complementari. La stessa società, con la delibera varata ieri, si è impegnata a coprire tutte le spese di esproprio e eventuali contenziosi. In gioco ci sono i 30 milioni per l’acquisto dell’ospedale e 3.8 milioni per l’acquisto dei 72.838 metri quadrati (28mila dei quali destinati a parcheggio) e 2500 già di propietà comunale (ceduti dalla società Cescana che ne era titolare con una convenzione del 2010) destinati alla viabilità.

Il dibattito. La scelta dell’amministrazione cittadina è un atto politico forte nel confronto con la banca ma è anche una rappresentazione con la schiena dritta della propria scelta nei confronti di chi ancora si oppone al progetto. Lo hanno detto senza mezzi termini il sindaco Gianni Giovannelli quando ha parlato di «livelli che ancora non ci sembrano sufficientemente attivi» e dell’ombra di chi ancora potrebbe «fare il gioco delle tre carte», e lo ha detto più volte il presidente dell’assemblea civica Vanni Sanna. Allo stesso modo si sono pronunciati i gruppi politici, che poi hanno votato all’unanimità sia la variante per i parcheggi e sia la procedura d’esproprio. (gpm)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative