La Nuova Sardegna

Olbia

C’è il via libera regionale ai progetti anti-alluvione

di Enrico Gaviano
C’è il via libera regionale ai progetti anti-alluvione

Il sindaco Gianni Giovannelli con Carlo Careddu e Vanni Sanna ieri a Cagliari Nella sede dell’Adis verificati i piani di mitigazione del rischio idrogeologico

19 settembre 2014
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OLBIA. Missione a Cagliari per il sindaco Gianni Giovannelli, l’assessore all’urbanistica Carlo Careddu e il presidente del consiglio Vanni Sanna. Al centro della mattinata di lavori, un vertice nella sede dell’Adis (acronimo che sta per Agenzia distretto idrografico della Sardegna) a cui hanno partecipato anche i rappresentanti degli assessorati regionali ai lavori pubblici e urbanistica. L’incontro verteva su due piani: i progetti per la mitigazione del rischio idrogeologico e la variante all’adeguamento al Pai regionale, che l’amministrazione comunale deve produrre obbligatoriamente dopo l’alluvione del 18 novembre scorso.

«C’è stato già un incontro nel mese di agosto – dice ora l’assessore Carlo Careddu –, in cui il quadro era stato disegnato abbastanza bene, ora siamo arrivati alla verifica definitiva».

Dopo il via libera di ieri tutti i progetti finiranno in consiglio comunale, presumibilmente entro la fine del mese, per il sì definitivo dell’aula di Poltu Quatu, quindi la delibera tornerà all’Adis per l’ultimo passaggio prima della rituale pubblicazione nel Buras.

«Diciamo che questo lavoro è stato eseguito nell’ambito di una strettissima copianificazione – prosegue Careddu –. Dunque praticamente non ci sono rischi che il lavoro svolto sinora possa essere bocciato».

I contenuti dei progetti per la mitigazione del rischio idrogeologico sembrano essere chiari, mentre vanno reperiti invece i fondi, comunque ingenti, per poter procedere. Intanto il vantaggio del piano e che si procederà per lotti distinti. Ma già il primo, comunque probabilmente il più costoso, avrà bisogno di un finanziamento di 30 milioni di euro.

Questo primo lotto prevede intanto le vasche di laminazione, idea già contenuto nel piano strategico della città che era stato varato dal consiglio comunale in cui il sindaco era Settimo Nizzi. Vasche che servirebbero a rallentare l’arrivo dell’acqua a valle. Il primo lotto prevede anche la demolizioni di opere non congrue, come i canali tombati, e le altre ostruzioni dei canali. Successivi lotti prevedono gli interventi sui canali stessi, con l’allargamento dei canali stessi o il sollevamento degli argini, e scolmatori per l’alleggerimento della portata delle acque.

Non fa invece parte del progetto, un’idea che si era affacciata nei mesi scorsi: un vallo intorno alla città, una sorta di canale, per contenere le acque. Opera che sarebbe costata tantissimi soldi e non avrebbe dato garanzie.

L’altro piano dei lavori ha riguardato la variante all’adeguamento del Pai, in cui vengono, in particolare, definite le aree in cui si potrà costruire e quelle in cui non si potrà più farlo. Un passo necessario e propedeutico a tutte le attività urbanistiche, a cominciare dal Puc.

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