La Nuova Sardegna

Olbia

Sindaci uniti per un “distretto rurale”

di Angelo Mavuli
Sindaci uniti per un “distretto rurale”

Alta Gallura, Anglona, Meilogu e Logudoro: «Non dichiariamo guerre, ma i nostri territori devono continuare a esistere»

11 settembre 2014
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TEMPIO. Un ambizioso progetto per la creazione di un nuovo “Distretto rurale” che comprenda l’Anglona, l’alta Gallura, il Meilogu e il Logudoro, in vista di una riforma generale annunciata dalla Regione, è stato esaminato martedì mattina, a Perfugas, da Francesco Baule sindaco di Ploaghe, Emiliano Deiana sindaco di Bortigiadas, Mario Deiosso sindaco di Pattada, Romeo Frediani sindaco di Tempio, Leonardo Ladu sindaco di Ozieri, Giomartino Loddo sindaco di Calangianus e Mario Satta sindaco di Perfugas.

I sette primi cittadini che avevano delega a parlare anche dagli altri loro colleghi del territorio, assenti per impegni di lavoro o per obblighi istituzionali, consci di tenere, nel salone comunale di Perfugas una seduta storica, all’unisono hanno tutti chiarito, un principio fondamentale della loro idea “rivoluzionaria”.

«L’iniziativa - dice Leonardo Ladu, sindaco di Ozieri -, non intende muoversi contro altri centri, quali Sassari e Olbia dei quali riconosciamo la legittimità e il ruolo. Vogliamo però valorizzare al meglio le risorse tipiche di un “distretto rurale”, quali l’agricoltura, la zootecnia, le risorse ambientali, solo per citarne alcune. Risorse che chiediamo siano supportate da servizi indispensabili, come ad esempio, la viabilità o una sanità migliore di quella attuale». Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri sindaci. «Il progetto - aggiunge Mario Deiosso, sindaco di Pattada -, è ambizioso ma non impossibile». «Questa aggregazione - sostiene Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas -, non è certamente contro Sassari ed Olbia. Con loro entriamo in dialettica per creare assieme sinergie comuni». « Come territori dell’interno super bistrattati - dice Mario Satta sindaco di Perfugas -, dobbiamo passare dalla protesta alla proposta se vogliamo migliorare la nostra situazione. Un nuovo distretto rurale mi sembra la strada giusta per affrancarci da mille situazioni» «Una nuova perimetrazione del territorio - afferma Giomartino Loddo, sindaco di Calangianus e fautore da tempi non sospetti di un nuovo distretto -, non può esserci imposta dall’alto. Oggi stiamo iniziando un cammino lungo e difficile ma che occorre percorrere sino al traguardo prefissato». «E’ indispensabile - dice Francesco Baule, sindaco di Ploaghe -, che le zone interne come le nostre si difendano contro la sicura prevalenza di una legge che favorirà i grossi agglomerati». «La situazione - conclude Romeo Frediani, sindaco di Tempio -, si sta complicano non poco per le zone interne. Dobbiamo cercare soluzioni alternative che ci consentano di continuare ad esistere».

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