La Nuova Sardegna

Olbia

Stop agli isolotti-parco giochi in Costa

di Guido Piga
Stop agli isolotti-parco giochi in Costa

Non avevano le autorizzazioni comunali: sospese le attività nelle acque di Liscia Ruja, Grande Pevero e Tanca Manna

30 agosto 2014
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ARZACHENA. Non è un gioco, il federalismo all’italiana rivisto in salsa sarda, giusto per complicare un altro po’ le cose. Sul versante che divide i due poteri, quello regionale e quello comunale, su una materia delicatissima nell’Isola, il demanio marittimo, sono scivolati tre imprenditori di Arzachena: due in Costa Smeralda, uno a Cannigione, accomunati dal fatto di aver lanciato nell’estate più pazza degli ultimi decenni i parco giochi acquatici. Scivoli e divertimenti non sulla spiaggia, ma proprio sul mare. A pochi passi dalla battigia, sì, ma dentro l’azzurro delle acque arzachenesi.

Non avevano le autorizzazioni comunali e le loro attività sono state sospese, ha accertato ieri la polizia locale, guidata dal comandante Gianni Serra. Avevano un’autorizzazione regionale, questo sì. Ma era la condizione necessaria ma non sufficiente per occupare, dipende, dai 400 ai mille metri di mare.

«Erano tre attività - una a Liscia Tuja, un’altra al Grande Pevero e la terza a Tanca Manna - completamente sconosciute all’amministrazione comunale - spiega Gianni Serra -. Non c’era il nullaosta paesaggistico che deve rilasciare l’ufficio demanio del Comune. Non c’era la dichiarazione di inizio attività che deve concedere il Suap, lo sportello comunale delle attività produttive».

Come sia potuto succedere questo, gli imprenditori (un arzachenese per il parco di Liscia Ruja, un oristanese per quello del Grande Pevero, due sassaresi su licenza di uno straniero per quello di Tanca Manna) lo hanno spiegato così: avevamo l’autorizzazione della Regione, i nostri consulenti ci hanno detto che bastava solo quella; non pensavamo servissero quelle del Comune. Navigando un po’ su internet, si trova traccia della domanda, presentata lo scorso marzo, dall’imprenditore che ha installato il parco giochi a Liscia Ruja. La sua richiesta era stata pubblicata sul sito della Regione e, c’è scritto nel documento, anche all’albo pretorio del Comune di Arzachena, per capire se altri imprenditori fossero interessati a quello specchio d’acqua. Evidentemente nessuno ha avanzato proposte alternative e, per i consulenti, tutto era a posto.

«Così non è - ribadisce Serra -. Gli imprenditori del Grande Pevero e di Tanca Manna hanno già cominciato a smontare il loro impianto. Quello di Liscia Ruja no, e se non lo farà saremo costretti a emettere un’ordinanza. Anche perché, questioni amministrative a parte, c’è da dire che quelle stutture, gli scivoli, i giochi per bambini, non hanno nemmeno l’agibilità. Stiamo indagando anche su quest’aspetto, non secondario, che tocca la sicurezza delle persone. L’operazione di ieri rientra in quella che chiamiamo, non a caso, “Litorali sicuri”. Pensiamo di aver fatto cose importanti».

I giochi sono finiti, l’estate quasi. Anche se le spiagge della Costa Smeralda non sono proprio libere: ancora molti turisti si stanno godendo il sole, e tanti, a Porto Cervo, soprattutto i proprietari delle ville, hanno allungato di alcuni giorni le loro vacanze.

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