La Nuova Sardegna

Olbia

Nuovo caso di morbillo, si ammala un tunisino

di Stefania Puorro

L’uomo era stato ricoverato con febbre alta, ma dopo due giorni stava già bene Folla al pronto soccorso per la paura di aver contratto il virus. La Asl: così non va

29 luglio 2014
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OLBIA. Un altro caso di morbillo. Il quarto. E’ stato segnalato nelle ultime ore al Servizio Igiene pubblica della Asl dal reparto di Medicina. Perché è qui che un tunisino di 43 anni che vive in città, era stato ricoverato dieci giorni fa dopo essersi presentato al pronto soccorso. Aveva la febbre alta e così è stato sottoposto a una serie di accertamenti. Ma dopo due giorni l’uomo (che stava già bene) ha deciso di lasciare l’ospedale. Sono stati gli esami di laboratorio a cui era stato sottoposto a dare la risposta: il tunisino si era ammalato di morbillo, e il nuovo caso è stato denunciato negli ambulatori di viale Aldo Moro. Il tunisino, comunque, non sarebbe mai entrato in contatto con i due medici sassaresi (che lavorano al pronto soccorso di Olbia) e che sono sempre ricoverati a Sassari: il più grave, che ha 39 anni, è in rianimazione per polmonite (una delle complicanze più serie del morbillo), l’altro (33 anni), si trova invece nel reparto di malattie infettive. Resta da chiarire il caso rimasto sospetto: quello dell’infermiere campidanese (anche lui in servizio al pronto soccorso olbiese) che si era recato al Brotzu di Cagliari per una febbre alta, poi scomparsa. I risultati dei suoi esami di laboratorio, però, non sarebbero stati ancora ufficializzati.

Ciò che però non si deve fare, come avvisano dalla Asl di Olbia, è precipitarsi al pronto soccorso per paura di essere stati aggrediti dal virus. E’ accaduto ieri mattina, quando decine e decine di persone hanno invaso il reparto di emergenza. «Non è qui che bisogna recarsi, in caso di tosse, naso che cola, occhi rossi e lacrimosi. E’ necessario contattare il medico di medicina generale che, a seconda dei sintomi, prescriverà gli esami. Invitiamo la popolazione a evitare allarmismi - ribadiscono dal Servizio di Igiene Pubblica -. Il morbillo sì è molto contagioso, ma le complicanze sono rare. Per evitare la malattia infettiva esantematica, l’unica soluzione è la vaccinazione, che si raccomanda a bambini, adolescenti e adulti non vaccinati in precedenza. Qualora si presentassero i sintomi, dunque, bisogna andare dal proprio medico. E non al pronto soccorso dove si è creato un ingiustificato e pericoloso sovraffollamento, con persone che vogliono fare accertamenti. Lo ripetiamo di nuovo: questo comportamento è sbagliato. E comunque, qualora ci si rivolgesse a strutture sanitarie, è necessario utilizzare delle mascherine e, possibilmente, rimanere in isolamento in attesa dell’esito degli esami, per evitare l’ulteriore diffusione del virus».

Alla fine, gli operatori dell’Igiene Pubblica (a disposizione dei cittadini per qualunque chiarimento a questo numero: 0789-552197), sottolineano «che le rare complicanze del morbillo sono dovute principalmente a sovra infezioni batteriche come otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti. A livello nazionale, è caduta l’attenzione verso la vaccinazione contro questa malattia, vuoi perché con la vaccinazione si sono ridotti gli episodi endemici, vuoi perché anche i gruppi contrari stanno facendo crescere il numero delle persone non immuni tra le quali il virus fa facilmente scatenare la malattia aumentando il rischio di diffusione».

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