La Nuova Sardegna

Olbia

Quindici galluresi nella top cento sarda

di Giampaolo Meloni
Quindici galluresi nella top cento sarda

L’indagine della Direzione statistica regionale: elaborata la graduatoria sulle dinamiche e sulle strategie finanziarie

16 aprile 2014
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OLBIA. Quindici aziende della Gallura tra le prime cento sarde nella classifica delle imprese guida con i migliori comportamenti e risultati di sviluppo e redditività. La mappatura economico finanziaria è stata elaborata dalla direzione della programmazione e della statistica regionale sull’intero ssitema produttivo dell’isola. Sotto la lente, grandi, piccole e minuscole entità pruduttive che, anche con qualche sorpresa, rispetto allo scenario generale di crisi, hanno saputo sviluppare e gestire perfomance di tutto rispetto, comunque di segno positivo. Nel gruppo di testa, nella quinta posizione (calata di un gradino rispetto ai due anni precedenti) è Meridiana Fly Spa (va precisato che si tratta del brand che gestisce il trasporto aereo, una delle società della Holding, di cui riferiamo in altra pagina proprio sul bilancio preoccupante). La seconda posizione delle imprese galluresi (quidiciesima nella top cento) lo occupa la Generale conserve di Olbia con attività nel settore dell’alimentazione e del pesce.

Il contesto. La formazione della classifica è basata sui dati di bilancio degli esercizi di riferimento, ma si è tenuto conto anche del contesto di crisi strutturale nel quale le imprese operano e delle strategie economico finanziarie che hanno adottato per fare fronte alle criticità. Fatturato e valore aggiunto sono i dati fondamentali che raccontano lo stato di salute delle imprese e la dinamicità che hanno saputo realizzare. Ma quale si compone dai risultati analitici? Il team di specialisti della direzione Statistica regionale, il cui coordinamento generale è affidato a Vincenzo Certo e Francesca Spada, fornisce questa spiegazione sull’intero mosaico dell’isola: «L’immagine della Sardegna che emerge dal lavoro di analisi, è quella di un territorio in cui la dimensione media aziendale è la più piccola di tutta l’Italia con 2.7 addetti per impresa, 3.6 per l’industria intesa complessivamente e 2.5 per il comparto dei servizi. Il 96.7% delle 107.581 imprese sarde censite dall’Istat nel 2011 ha meno di dieci addetti - in particolare il 56.5% ha un solo addetto - popolando quindi il sistema produttivo di microimprese».

Segno meno. La radiografia elaborata dal centro statistico regionale conferma la lettura ormai acclarata del sistema produttivo gallurese, ossia la prevalenza del settore terziario e un orientamento prevalente sul fronte dei servizi alla nautica. Escluse l’azienda di trasporti aerei, una di prodotti alimentari e due del settore sugheriero, i tasselli dell’imprenditoria territoriale che occupano le posizioni top della classifica sono così tutti compresi nel settore terziario. Nella lettura della classifica si deve considerare il riferimento ai bilanci del 2012 e allo svuluppo reddituale generato in riferimento all’anno precedente. Nel 2013 alcune imprese hanno dovuto fare i conti con un trend negativo e forse nella classifica del prossimo anno non saranno comprese nella graduatoria. Già la stima fatta dall’Istat a fine 2012 registra una contrazione del 3.4% del Pil regionale rispetto all’anno precedente. E nelle prime valutazioni di Prometeia per il 2013 si prefigura un ulteriore decremento del 2.7%.

La mappatura registra l’andamento delle imprese che hanno realizzato migliori risultati nel comportamento generale, tuttavia si tratta di dinamiche che soffrono gli effetti della recessione, fatturano meno e registrano una redditività minore del capitale investito. Ma, spiegano alla direzione Statistica, forse proprio questa capacità di saper fare i conti con un contesto difficile e spesso negativo «testimonia un risultato quasi da manuale nel leverage». Insomma, il rapporto tra le passività e il netto è favorevole.

Grandi redditi. Analogamente positiva la posizione delle imprese “eccellenti”, quelle che hanno chiuso in utile, che hanno una forte attitudine a fare cassa, remunerare i soci e realizzare una buona redditività rispetto agli investimenti. In Sardegna sono tante: il 96.1 per cento rispetto al 56.4 per cento del totale delle imprese considerate. La presenza delle attività d’impresa galluresi nella graduatoria delle “eccellenze” è significativa, comunque sempre rivelatrice della forte terziariazzazione del sistema locale.

Esaminate per valore aggiunto nei rispettivi settori, sono da segnalare le posizioni di prevalenza dei trasporti e della cantieristica: nel 2011 era in testa la Olbia boat service, con un valore aggiunto del 7.4%.

Quale previsione? Per le imprese galluresi il trend è favorevole, soprattutto perché confermato in un periodo di crisi. Per gli specialisti della statistica prevale l’ottimismo: «Questi risultati offrono segnali di fiducia per l’economia sarda».

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