La Nuova Sardegna

OLBIA. Claudio Vannozzi, il 52enne di Rieti arrestato con l'accusa di aver accoltellato il fratello Giancarlo, impiegato di 50 anni, su una barca ormeggiata nei pontili della Lega navale, verrà sentito domani per l'interrogatorio di garanzia dal Gip del tribunale di Tempio Pausania, Vincenzo Cristiano. Il ferito è fuori pericolo dopo la delicata operazione, la lama ha lesionato l’intestino. Claudio Vannozzi si presenterà al giudice delle indagini preliminari accompagnato dai legali Giampaolo Murrighile e Rita Giua.

Resta difficile capire la dinamica dell'episodio avvenuto giovedì intorno alle 21. Per Murrighile il fatto è «inspiegabile nella sua drammaticità, mancando gli elementi caratteristici dei fatti di sangue». Secondo il legale sarebbe da escludere che tra i due vi fossero rapporti di conflittualità e prova ne sarebbe il fatto che Claudio Vannozzi, residente ad Aprilia, nel Lazio, fosse ospite proprio di Giancarlo, sposato e residente in città, che per questo periodo gli avrebbe offerto la barca come casa. Addirittura – fa notare – Giancarlo aveva portato la cena per quella che sembrava una normale serata tra fratelli. Da comprendere allora cosa sia successo tra i due tanto da arrivare all’uso del coltello che ne ha provocato l’arresto da parte della polizia di Stato e il fermo di polizia giudiziaria con l'accusa di tentato omicidio.

L'avvocato Murrighile sottolinea inoltre l'atteggiamento dell'accoltellatore nei convulsi momenti successivi al tremendo episodio: «Il mio assistito ha atteso le forze dell'ordine, – spiega – non si è dato alla fuga, era choccato e impietrito». Tutti atteggiamenti a suo parere atipici e che – afferma – meriterebbero un approfondimento clinico per capire se vi sia la possibilità di una condizione di instabilità che abbia spinto al folle gesto. Dopo aver trascorso un periodo in una cella di sicurezza del commissariato, ieri Claudio Vannozzi è stato trasferito a Nuchis. (apal)