La Nuova Sardegna

Olbia

la maddalena

L’isola spera nello stop delle ruspe

di Andrea Nieddu

Al vaglio del giudice le richieste di sospensiva di alcune demolizioni

07 aprile 2014
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LA MADDALENA. È stato un incontro costruttivo, quello avvenuto sabato al Bull Dog. Presenti circa 250 persone. «Il motivo della riunione non doveva essere solo ed esclusivamente quello di parlare dell'abusivismo e dell’attività di demolizione ordinata dalla procura di Tempio, di cui si è discusso abbastanza e per cui, per adesso nulla si può fare se non attendere – ha detto il sindaco Angelo Comiti – che la giunta regionale, che ho già contattato, si riunisca».

Non è improbabile che le ruspe questa settimana non si presentino ai cancelli delle abitazioni abusive. Alcuni non smettono di sperare che i loro avvocati ottengano la sospensiva. Questa settimana ci sono in programma diverse udienze, altre sono invece fissate a giugno.

Alla fine della riunione si è deciso si formare una specie di delegazione ristretta i cui componenti devono essere ancora designati. Questo gruppo ristretto dovrà affiancare il sindaco nella discussione dei problemi della città.

Dal pubblico si è sollevato un dubbio. «Ma se l'amministrazione non è stata all'altezza della situazione fino a ora, si spera davvero di risolvere i problemi in questo ultimo anno?».

Tra i punti toccati anche la discussione sul ruolo del Parco. Giovanni Deleuchi punta il dito contro l’ente di via Giulio Cesare e invita all’occupazione del palazzo. «Considerato il braccio armato del ministero – ha detto –, dobbiamo dimostrare e occupare il Parco». Ma sono state anche messe in evidenza le colpe dell’attuale classe politica. «A ragione o a torto – ha fatto intendere Giulio Falchi – è stato il Comune a segnalare gli abusi».

In effetti negli anni Ottanta, quando in Regione funzionava il servizio demolizioni sostitutivo, il Comune della Maddalena fu uno di quelli che chiese l’intervento delle ruspe regionali. «In quegli anni – spiega Alberto Boi, responsabile del servizio demolizioni regionale – si fecero moltissimi abbattimenti. Il caso più eclatante la villa dell'allora ministro Dc Antonio Gava. Quando i comuni non erano in grado, per motivi diversi, di abbattere gli abusi chiedevano alla Regione di farlo. Tra questi ci fu La Maddalena. Allora le imprese, per motivi di carattere logistico, non erano in grado di trasportare i mezzi meccanici sull'isola. E poi non se ne fece più nulla».

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