La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, blitz delle ruspe all’alba: abbattuta un’altra abitazione. La tensione resta alta

La Maddalena, blitz delle ruspe all’alba: abbattuta un’altra abitazione. La tensione resta alta

Sbarcati sull’isola 120 agenti in tenuta antisommossa del battaglione mobile della polizia

03 aprile 2014
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LA MADDALENA. Nonostante l'appello del vescovo di Tempio e dell'Amministrazione comunale questa mattina all'alba le ruspe inviate dalla Procura sono rientrate in azione e hanno demolito una casa in località Fangotto. Ad assistere all’abbattimento, il sindaco e poche altre persone tenute a distanza da circa 150 agenti di polizia. Ieri notte, infatti, sono sbarcati sull’isola 120 uomini del battaglione mobile della polizia di Cagliari, che si sono aggiunti a quelli già presenti da lunedì.

«Qui c'è un dispiegamento di forze dell'ordine pesante», ha detto il sindaco Angelo Comiti che, con i manifestanti e il Consiglio comunale, si trovava a pochi metri dall'abitazione appena abbattuta.

I lavori di demolizione disposti dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania per le case abusive, con sentenza passata in giudicato, è iniziato lunedì scorso. Una delle ruspe è stata imbarcata stamattina per Palau, mentre la seconda resta sull'isola ed è presidiata dalle forze di polizia.

Ieri si sono registrati alcuni scontri e momenti di tensione fra le forze dell'ordine e i manifestanti. E anche oggi la tensione rimane alta. La Maddalena ha visto negli anni il suo territorio gravato dalla servitù per la base dei sommergibili nucleari Usa, penalizzato per il mancato svolgimento del G8 e per le mancate successive bonifiche ambientali. Il sindaco Angelo Comiti ha chiesto alla Procura la sospensione dei provvedimenti di abbattimento ed una maggiore considerazione per chi ha solo la prima casa. Mentre il vescovo di Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti, ha sottolineato che «la legge è per l'uomo, non l'uomo per la legge», chiedendo alle istituzioni di trovare soluzioni alternative per chi è rimasto senza casa, e alla magistratura di dilazionare i decreti esecutivi in attesa di queste soluzioni.

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