La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo l’alluvione: dalle lavatrici ai rimborsi, la giungla dei risarcimenti

di Alessandro Pirina
Dopo l’alluvione: dalle lavatrici ai rimborsi, la giungla dei risarcimenti

Per le famiglie un assegno da 800 euro. Oggi la graduatoria per i beni di ristoro. L’assessore alle Politiche sociali Rino Piccinnu: «I soldi vengono dal nostro conto, i mobili dalle donazioni» - LA GRADUATORIA

13 gennaio 2014
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OLBIA. L’antipolitica imperante irrompe nell’Olbia ferita dall’alluvione. Nei bar come sui social network è un continuo tiro al bersaglio all’amministratore di turno. Addirittura c’è chi invia messaggi telefonici agli assessori per contestare la distribuzione delle lavatrici. Uno scenario dettato dalla disperazione di chi improvvisamente si è trovato senza più nulla. Con tutta la sua quotidianità cancellata in poche ore dal fango. Gli amministratori bersagliati da post e messaggi capiscono le difficoltà, ma non accettano le accuse di scarsa trasparenza e iniquità nei risarcimenti.

«Stiamo dimostrando con i fatti che non è così – dichiara Rino Piccinnu, assessore alle Politiche sociali -. All’Aquila i primi soldi arrivarono diversi mesi dopo il terremoto, mentre noi, a 60 giorni dall’alluvione, avremo consegnato ben due mensilità di autonoma sistemazione. Contributi che vanno da 300 a 800 euro per ogni famiglia rimasta senza un tetto. Io capisco la disperazione di chi il 18 novembre ha perso tutto, ma ritengo sia opportuno fare un po’ di chiarezza». Piccinnu parte dalla graduatoria per il risarcimento dei beni mobili, pubblicata da oggi sul sito del Comune. Un elenco di 1360 beneficiari che ha già scatenato polemiche prima di essere reso noto. «Abbiamo stilato la graduatoria secondo il metodo della Croce rossa, assegnando punteggi maggiori alle famiglie con bambini, anziani e disabili – spiega l’assessore –. Ci siamo limitati a quello. Sui beni, invece, non abbiamo voce in capitolo, perché si tratta di donazioni di associazioni o privati. Può capitare che qualcuno riceva una lavatrice migliore di un’altra o un divano più scadente rispetto al vicino, ma su questo noi non possiamo farci nulla. Il Comune sulla distribuzione svolge il ruolo di semplice contabile. Pertanto, faccio un appello ad associazioni, aziende e cittadini, che nelle scorse settimane hanno regalato qualche elettrodomestico, di segnalarci i destinatari, di modo che la nuova donazione possa andare a chi si trova in una posizione più bassa in graduatoria». Il secondo capitolo riguarda l’assegno da 800 euro che sarà ricevuto da ogni famiglia in lista. Un piccolo rimborso che dovrebbe essere disponibile tra il 18 e il 20 gennaio. «Appena riaprirà la tesoreria tutti i cittadini in graduatoria, senza alcuna distinzione, avranno questo contributo – dice ancora Piccinnu –. Basterà presentarsi al Banco di Sardegna con un documento di identità. Questo è l’unico caso in cui il Comune distribuisce soldi, per il resto, ripeto, siamo dei contabili». Gli 800 euro arriveranno direttamente dal conto aperto dal Comune. Un conto in cui sono stati raccolti oltre un milione e mezzo di euro. «Per ora ne possiamo utilizzare solo un milione, perché il 30 novembre, quando abbiamo approvato l’assestamento di bilancio, pensavano che al massimo avremmo raccolto 500mila euro. Non avevamo tenuto conto della generosità dei fratelli Moratti. Ma da febbraio, quando voteremo il bilancio preventivo, potremo disporre anche dell’altro mezzo milione». Nulla si sa, invece, sulle donazioni sugli altri conti correnti. «Le raccolte sono state più di 80. Solo la Croce rossa ha messo insieme 7 milioni di euro. Ancora, però, non abbiamo ricevuto niente. Gli unici soldi che abbiamo a disposizione sono quelli del conto del Comune».

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