La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo l’alluvione, le inchieste giudiziarie. I pm: superperizia su Olbia

Dopo l’alluvione, le inchieste giudiziarie. I pm: superperizia su Olbia

Sotto esame progetti e contratti. Il capo dei vigili urbani scrisse: «Pulite i canali»

22 novembre 2013
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di Marco Bittau

OLBIA. Corre veloce l’inchiesta della procura della Repubblica del tribunale di Tempio. E punta dritta verso il cuore della «città fragile»: lo stato dei luoghi dove si è consumata la tragedia del ciclone Cleopatra. Il sostituto procuratore Riccardo Rossi, con il supporto del procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha nominato i primi tre super periti per passare al setaccio la città sfigurata dall’acqua e dal fango. Saranno al lavoro, a Olbia, già nelle prossime ore. A loro il compito di far chiarezza sulla manutenzione delle strade e sulla pulizia dei canali che attraversano la città. E sempre a loro il compito di decifrare contratti e progetti che il magistrato ha richiesto o già acquisito.

Tutte le operazioni sono condotte dai carabinieri della compagnia di Olbia. Si procede per omicidio colposo e, di fronte a tante vite spezzate, la Sardegna intera guarda con attenzione l’incedere della macchina della giustizia.

Subito un primo colpo di scena: è già sul tavolo del magistrato una lettera del comando del corpo di polizia locale di Olbia indirizzata agli uffici comunali. La lettera è datata 10 settembre e sollecita la manutenzione e la pulizia dei canali in vista della stagione delle piogge. A fronte di questa lettera, non risulterebbero mai effettuati (o mai completati o mai eseguiti in modo efficace) i lavori necessari, nel senso che nessuno ha mai visto all’opera uomini e mezzi. Più volte, infatti, sono giunte segnalazioni di protesta e di allarme da parte dei cittadini che vivono nei dintorni dei corsi d’acqua. L’ultima pochi giorni prima della tragedia. Un sinistro presagio.

Dai canali alle strade, la procura di Tempio sta passando al setaccio i progetti e i contratti per verificare lo stato della viabilità. Nel mirino ci sono la gigantesca voragine aperta a Monte Pinu, sulla Olbia-Tempio: un buco nero di acqua e fango che ha inghiottito un paio di auto provocando la morte di tre persone e il ferimento di altre due. Lo stesso vale per via Vittorio Veneto, una delle strade principali di Olbia, una delle vie d’accesso alla città. L’attenzione del magistrato è rivolta soprattutto all’ultimo tratto, quello verso il rione Putzolu, ridotto a una trincea di guerra.

Nell’inchiesta della procura di Tempio c’è poi il capitolo Arzachena, dove un’intera famiglia ha perso la vita nella casa-garage ricavata nel sottopiano di una villa. La procura ha già verificato l’inesistenza di un vero contratto di locazione e, soprattutto, l’inesistenza del certificato di abitabilità di quell’alloggio. Nessuna regolare locazione, piuttosto una sorta di comodato d’uso concesso al capofamiglia, giardiniere di professione, al servizio del padrone di casa, una donna residente in Valle D’Aosta. Una brutta storia che sin dal primo sopralluogo ha fatto storcere il naso al sostituto procuratore Riccardo Rossi. Che ha preso nota e si è messo subito al lavoro insieme al procuratore capo Fiordalisi. Adesso la parola passerà ai super periti.

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