La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, la guerra dell’acqua sbarca in Consiglio

di Andrea Nieddu
La Maddalena, la guerra dell’acqua sbarca in Consiglio

Oggi la discussione sul debito fuori bilancio di 157mila euro Il Comune risarcirà gli utenti cui il giudice ha dato ragione

28 novembre 2012
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LA MADDALENA. Arriva oggi sui banchi del consiglio comunale la patata bollente del debito fuori bilancio sulla questione dell’acqua: nell’ordine del giorno dell’assemblea convocata dal presidente Andrea Bargone (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20) la discussione più spinosa sarà quella sull’approvazione del debito scaturito dalle 127 sentenze emesse dal giudice di pace per gli anni 2004-2009 in opposizione al decreto ingiuntivo per pagamento delle bollette del 1999-2000: si tratta di 157mila euro da dividersi per 127 cittadini cui il giudice di pace di La Maddalena ha riconosciuto il diritto a pagare l’acqua non potabile al 50 per cento, oltre a un modesto risarcimento danni e spese legali.

La questione riguarda un folto gruppo di utenti a cui veniva contestato il pagamento incompleto delle bollette idriche relative al biennio 99-2000. Sicuri dei loro diritti (l’acqua infatti in quel periodo non era potabile), si rivolsero all’Adiconsum locale, che a sua volta incaricò il legale Aldo Kersevan, il quale riuscì ad ottenere l’annullamento del decreto ingiuntivo e il risarcimento del danno. Il Comune, che ai tempi era rappresentato dal legale Stefano Forgiarini, inspiegabilmente non impugnò la decisione del giudice di pace e le cause divennero così definitive. Si tratta di una prima serie di sentenze che hanno visto soccombere in sede di giudizio il Comune, che si ostinava a pretendere il pagamento per intero dell’acqua non potabile e non accettava offerte di conciliazione.

Nonostante una serie di normative sostenga il contrario sembra che a tutt’oggi l’ufficio tributi del Comune continui ostinatamente a pretendere per intero il pagamento delle bollette riferite agli anni prima del passaggio al gestore Abbanoa. Numerosi cittadini stanno ricevendo in questi giorni lettere nelle quali si minaccia il ricorso alla decretazione ingiuntiva in caso di inadempienza. Di sicuro le sentenze di condanna avvalorano la tesi del pagamento al 50 per cento e dovrebbero mettere in allerta l’amministrazione sul pericolo di nuove possibili condanne. Da considerare che alla Maddalena l’acqua è potabile in maniera discontinua come dimostrano le numerose ordinanze del sindaco della scorsa estate.

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