La Nuova Sardegna

Olbia

Fuoco a Olbia, arrestato il responsabile di uno degli incendi

Fuoco a Olbia, arrestato il responsabile di uno degli incendi

Gli uomini del corpo forestale hanno arrestato un meccanico di 45 anni di Olbia. Avrebbe appiccato solo l'incendio di Isticcadeddu

02 agosto 2012
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OLBIA.Un meccanico di 45 anni, Domenico Ciaddu, di Olbia, è stato arrestato ieri per incendio doloso. Gli agenti della Forestale lo ritengono il presunto responsabile del rogo di Isticadeddu, che dalle 14 del 31 luglio scorso ha lambito le abitazioni alla periferia della città. Gli investigatori della Forestale, così come illustrato in una conferenza stampa dal comandante regionale Carlo Masnata, gli contestano il «dolo eventuale» perchè era intento a bruciare stoppie.

«Con il suo comportamento si è mostrato indifferente riguardo gli effetti del suo gesto», ha detto il comandante dell’ispettorato di Tempio Giancarlo Muntoni. Il 31 luglio a Olbia sono andati distrutti 120 ettari di aree incolte, fra terreni privati e pubblici di proprietà dell’amministrazione comunale. Nei tre incendi di Sa Corroncedda, San Vittore e Isticadeddu sono stati impegnati cinque elicotteri, tre Canadair e un elitanke, e per spegnere i tre roghi sono stati necessarie 34 ore di volo, 409 lanci per un totale di 1.052 tonnellate d’ acqua. «ognuno di noi deve accettare la propria fetta di responsabilità», ha aggiunto Masnata, un invito rivolto alla popolazione e alle istituzioni per il rispetto delle prescrizioni antincendio regionali.

Se si parla di «dolo eventuale» per il rogo di Isticadeddu, scoppiato dopo che il meccanico aveva bruciato le stoppie appena tagliate del suo terreno, per i roghi di San Vittore e Sa Corroncedda si tratta di rogo doloso, in particolare in quello di Sa Corroncedda, vicino all’aeroporto di Olbia, gli investigatori parlano di «un incendiario seriale» che ha colpito tre volte nello stesso punto. Per i tre roghi comunque gli inquirenti escludono ci possa essere una strategia che li unisca. Fortunatamente il 31 luglio Canadair e elitanker si trovavano a Olbia, «in caso contrario sarebbe stata una tragedia» ha commentato Muntoni. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il responsabile del Nucleo investigativo regionale, Ugo Calledda.

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