Protesta dei pastori, blocco dei tir al porto di Olbia
OLBIA. Porto di Olbia bloccato dall'alba a mezzogiorno dalla protesta dei pastori con centinaia di camion fermi all’uscita delle navi. Il blitz, organizzato per denunciare lo stato di degrado dell’agricoltura e dell’allevamento in Sardegna, riguarda soprattutto il trasporto di bestiame nell’isola.
Il Movimento Pastori Sardi (Mps) chiede maggiori controlli e anche eventuali periodi di quarantena per i capi non isolani, niente protezionismo, assicurano, ma vogliamo solo controlli. «Le regole siano uguali per tutti - ha spiegato il leader dell’Mps, Felice Floris - abbiamo il diritto di competere ad armi pari».
Qualche segno di nervosismo da parte di alcuni conducenti dei mezzi, ma la situazione è sotto controllo e non si registrano scontri con le forze dell’ordine. La manifestazione è cominciata questa mattina con una assemblea al Molo Brin da dove è partito il piano di azione con circa cinquecento pastori che hanno iniziato a fermare i mezzi pesanti sbarcati dalle prime navi in arrivo. L’ordine è chiaro: stop ai Tir, via libera ai turisti o ai residenti che arrivano da Genova, Civitavecchia e altri porti. La protesta, con qualche centinaio di pastori è scattata all’alba, ma molti colleghi, terminati i lavori della prima mattina negli ovili, stanno affluendo al porto di Olbia. La manifestazione dovrebbe andare avanti ancora per diverse ore. Quella di oggi è la seconda tappa della «rivolta» delle campagne pianificata venerdì scorso durante un’affollata assemblea a Tramatza. Già in quell’occasione i pastori bloccarono la strada Carlo Felice che collega Cagliari con Sassari all’altezza del centesimo chilometro. Nel mirino ora ci sono i porti. I pastori annunciano con un volantino distribuito a Olbia che ci sarà a fine estate anche una grande manifestazione di protesta a Cagliari.