La processionaria devasta le campagne
di Tore Cossu
Tutto il Marghine assalito dai voracissimi bruchi che sono pericolosi anche per l’uomo e per le animali
11 giugno 2017
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MACOMER. E' allarme “processionaria” nel Marghine. I lepidotteri hanno preso letteralmente d’assalto gli alberi (sugherete, querce, ciliegio e altre specie) nelle campagne della zona procurando un ingente danno al patrimonio ambientale. La loro presenza è stata segnalata nell’intero territorio del Marghine e per capire la portata della devastazione basta dare uno sguardo agli alberi che sono stati defogliati e che sembra siano stati attraversati dal fuoco. Il vorace bruco sta letteralmente spogliando le piante.
Gli effetti più nefasti si possono notare nell’agro di Bolotana, Lei, Macomer, Silanus e Bortigali dove i bruchi stanno distruggendo le chiome degli alberi. Anche se non c’è zona dove non sia stata avvistata la presenza di questo vorace lepidottero.
Un fenomeno che si ripete puntualmente con l'arrivo dei primi caldi. Ma quest’anno l’allarme processionaria sembra più accentuato del solito e le segnalazioni che arrivano da allevatori e agricoltori non si contano più. La “Thaumetopoea processionea” (questo il nome scientifico della processionaria della quercia) è pericolosa anche per l’uomo e per gli animali. Appartiene alla famiglia dei lepidotteri. Se toccata, può scatenare reazioni allergiche, dermatiti, orticarie, congiuntiviti e anche problemi alle vie respiratorie. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico.
La sua comparsa comincia con l’arrivo delle temperature miti. I bruchi in fila, uno dietro l’altro (da qui il nome processionaria) strisciano da un posto all’altro, mangiando aghi e foglie, in cerca di un luogo nel quale tessere il proprio bossolo. Le larve si interrano anche per 15 centimetri per poi diventare crisalidi. Per l’uomo e gli animali sono un pericolo quando si trovano allo stato larvale.
Gli effetti più nefasti si possono notare nell’agro di Bolotana, Lei, Macomer, Silanus e Bortigali dove i bruchi stanno distruggendo le chiome degli alberi. Anche se non c’è zona dove non sia stata avvistata la presenza di questo vorace lepidottero.
Un fenomeno che si ripete puntualmente con l'arrivo dei primi caldi. Ma quest’anno l’allarme processionaria sembra più accentuato del solito e le segnalazioni che arrivano da allevatori e agricoltori non si contano più. La “Thaumetopoea processionea” (questo il nome scientifico della processionaria della quercia) è pericolosa anche per l’uomo e per gli animali. Appartiene alla famiglia dei lepidotteri. Se toccata, può scatenare reazioni allergiche, dermatiti, orticarie, congiuntiviti e anche problemi alle vie respiratorie. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico.
La sua comparsa comincia con l’arrivo delle temperature miti. I bruchi in fila, uno dietro l’altro (da qui il nome processionaria) strisciano da un posto all’altro, mangiando aghi e foglie, in cerca di un luogo nel quale tessere il proprio bossolo. Le larve si interrano anche per 15 centimetri per poi diventare crisalidi. Per l’uomo e gli animali sono un pericolo quando si trovano allo stato larvale.