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Nuoro

Scatta l’emergenza siccità Il Comune: basta sprechi 

Scatta l’emergenza siccità Il Comune: basta sprechi 

Macomer, un’ordinanza municipale per cercare di limitare l’utilizzo dell’acqua A imporre le restrizioni è stato il progressivo esaurimento delle scorte idriche

26 maggio 2017
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MACOMER. Stop agli sprechi nell’uso dell’acqua potabile. Il persistere della siccità ha ridotto la disponibilità degli invasi ai quali si approvvigiona Abbanoa, nel caso di Macomer il bacino di Villanova Monteleone che alimenta l’acquedotto Temo 2. Dopo le campagne anche gli abitati dovranno fare i conti con la scarsa disponibilità d’acqua. Su imput dell’Agenzia regionale del Distretto idrografico, il comune di Macomer è corso ai ripari con un’ordinanza che punta a limitare gli sprechi. Contiene norme cautelative che disciplinano e allo stesso tempo limitano il ricorso all’acqua proveniente dal pubblico acquedotto, che non potrà essere utilizzata per l’irrigare e innaffiare orti e giardini, per lavaggio delle auto e per lavare piazzali e strade e comunque per scopi diversi da quelli alimentari e igienici. Non si escludono anche restrizioni nell’erogazione. L’ultima volta che a Macomer si fece ricorso a provvedimenti restrittivi dell’uso dell’acqua per contenere gli sprechi fu nel 2003 e in precedenza nel 2000. Se già le tariffe del gestore idrico inducono l’utenza a limitare i consumi per non andare incontro a sorprese in bolletta, ulteriori limitazioni tese a contenere gli sprechi inducono a pensare che la situazione dell’approvvigionamento idrico sia davvero grave. A imporre le restrizioni e le limitazioni all’utilizzo è il calo di portata delle fonti di approvvigionamento legato al perdurare della siccità. La mancanza di piogge sta infatti provocando il progressivo esaurimento delle scorte idriche nei bacini. Gran parte dell’acqua erogata dalla rete idrica di Macomer alle utenze proviene dall’acquedotto Temo 2. In futuro sin conta di riportare l’acqua delle sorgenti di Sant’Antioco, in territorio di Scano Montiferro, le quali in passato erano la principale fonte di approvvigionamento della città. Gli sprechi d’acqua a Macomer non sono solo quelli legati a un utilizzo improprio della risorsa, ma sono da imputare anche e soprattutto alle perdite delle condotte colabrodo che ne disperdono più della metà. Il 60% dell’acqua immessa nelle condotte si perde nonostante la rete idrica cittadina sia stata rifatta al 90%. È in corso un intervento diagnostico delle condotte e base alle risposte che emergeranno dallo studio si realizzeranno gli interventi per limitare ulteriormente le perdite. Le cause principali delle dispersioni sono legate ai tratti di vecchia condotta dismessi ma rimasti allacciati alla rete che praticamente sono marciti e perdono l’acqua, e agli allacci tra la condotta e le utenze, ormai vecchi o fatti male, che costituiscono un altro elemento di dispersione. (t.g.t.)
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