La Nuova Sardegna

Nuoro

Con l’asino o in bici elettrica turismo alternativo a Ulassai

di Lamberto Cugudda

L’idea è di un francese sposato in Ogliastra: «Offro un viaggio esperienziale, itinerari a ritmo lento» Pacchetti di una settimana o di pochi giorni in collaborazione con le strutture ricettive del territorio

18 maggio 2017
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ULASSAI. Va avanti il progetto “Sardaigne en liberté”, ovvero Sardegna in libertà, dell'imprenditore e consulente turistico parigino (con moglie di origini ogliastrine) Jean-Luc Madinier. Legato alla “Valorizzazione degli asini sardi per sviluppare un turismo sostenibile ed ecologico in Sardegna”. Una nuova attività che piace molto e che va a integrarsi con quelle già attive da due anni con le E-bike (biciclette a pedalata assistita) e a piedi. Madinier è stato invitato, come gli operatori della Barbagia, del Montiferru e dell’Ogliastra, e parteciperà, domani, a Cagliari, all’evento di lancio del Progetto Vivimed (Servizi innovativi per lo sviluppo della filiera dello sviluppo del turismo nell’entroterra dell’area mediterranea). Del Progetto Vivimed è capofila l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro con sede a Cagliari(ex Agenzia regionale per il lavoro). Lo stesso, come è precisato dall’Aspal «vuole sviluppare un modello di governance nei territori dell’entroterra mediterraneo (Sardegna, Toscana, Liguria, Paca e Corsica) con l’obiettivo di potenziare i servizi turistici innovativi e sostenibili per valorizzare le potenziialità delle aree dell’entroterra, partendo dall’escosistema naturalisitico, dagli insediamenti antropici e dalle risorse locali». Proprio i punti su cui si basa il sopracitato progetto portato avanti da Jean-Luc Madinier. «Emozionare – ha spiegato alcuni mesi fa, insieme a un altro operatore (e guida Gae) ogliastrino, Simone Depau – questa è la nostra idea di offerta turistica, attraverso un viaggio esperienziale in Ogliastra, che coinvolga ad un ritmo lento le comunità esistenti, il patrimonio naturale e culturale, ricco di artigianato ed enogastronomia. I nostri mezzi per questa forma di turismo itinerante? Gli scarponi, gli asini e le biciclette, anche con la pedalata assistita». Il progetto elaborato da Madinier Il progetto consiste nell’ organizzare in Sardegna degli itinerari di trekking con l'asino. «Il tutto – è stato spiegato – evitando la macchina e vivendo al ritmo lento del camminare a piedi, così come tali itinerari sono proposti in altre regioni d’Italia, in Francia e in altre parti del mondo.Tale progetto permette inoltre di valorizzare l’asino sardo quasi in via di estinzione nell’isola. Il trekking in asino permette alle zone interne e ai siti dell’entroterra di attirare turisti; di organizzare una rete di operatori locali che lavorano raramente in rete o in maniera coordinata.E anche lo sviluppo di strutture agricole o turistiche che hanno difficoltà a svilupparsi a causa della mancanza di forme di promozione del turismo verde sostenibile». Ecco quindi i trekking someggiati, ovvero la tipologia di escursioni che utilizzano l'asino, con le E-bike o a piedi. Il tutto grazie a pacchetti di una settimana, pochi giorni o anche giornaliere. Per la notte, ci si appoggerà su diverse strutture ricettive (come Bed & breakfast, piccoli alberghi, locande) già operanti lungo il percorso che si sceglie. Senza scordare i famosi cuiles, l'albergo diffuso, l'agriturismo di charme e i monasteri. «Questa tipologia di turismo legata all’utilizzo dell’asino sardo e ad altre tipologie “lente” di turismo itinerante, proposto nel progetto di Madinier – afferma il sindaco di Ulassai, Gianluigi Serra –è stato illustrato a noi sindaci dell’Unione dei Comuni della Valle del Pardu e d ei Tacchi. E devo dire che ci è piaciuto molto. Perché si lega benissimo alle caratteristiche dei nostri paesi e dei loro vasti territori. Fra l’altro, Ulassai rappresenta un po’ la “porta” verso i Tacchi e altre bellezze naturalistiche di tutta la zona della vallata del Pardu. E ci piace molto che si punti a valorizzare sia piccole strutture ricettive esistenti che sia su un vero albergo diffuso».

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