La Nuova Sardegna

TETI. Arianna Tidu ora riposa a fianco al fratello Mattia, Ieri è stata accompagnata da una folla imponente nel suo ultimo viaggio fino alla tomba di quel fratello adorato che aveva pianto nel 2005. Ora sono di nuovo insieme nel piccolo cimitero del paese, gremito all’inverosimile da centinaia di persone. Migliaia di fiori, un dolore palpabile, giovani e vecchi con le lacrime agli occhi, sotto un cielo plumbeo a fare da cornice. Nel centro barbaricino era impossibile trovare un angolo libero. Un serpentone di automobili e una fiumana di gente occupava ogni spazio. Tutti lì, silenziosi, uniti nel dolore dei familiari e del fidanzato. La famiglia Tidu cercava di riassorbire l’immenso dolore della perdita si Mattia. Diciotto anni spezzati da un incidente automobilistico. Una morte assurda come quella della sorella Arianna: bella, di cultura e talentuosa. Teti non si rassegna alla sua perdita. Lo dicono gli sguardi vuoti, le lacrime che non si asciugano, un dolore palpabile che traspira ovunque, reso ancora più straziante dalla cappa di silenzio che avvolge ogni cosa. In tanti maledicono il destino che si è accanito in maniera devastante contro la famiglia Tidu. E anche con la piccola comunità, molto unita che ha perso una ragazza ben voluta. Composto nel suo dolore infinito il padre Costantino, conosciutissimo in tutta la Sardegna. Già sindaco, presidente della Provincia e tanti altri incarichi politici, ma soprattutto persona rispettata e stimata per il grande lavoro fatto per il suo paese e per le zone interne. Il mondo della politica, dei sindacati, della società civile nuorese e della Barbagia non è mancato, al pari di allevatori, operai, insegnanti. Quella working class che Tidu ha sempre difeso. E che gli si è stretta attorno con affetto.