La Nuova Sardegna

Nuoro

Falsi tecnici di Abbanoa rapinano anziani di Fonni

di Giovanni Melis
Falsi tecnici di Abbanoa rapinano anziani di Fonni

È allarme: si spacciano per operatori di vari enti e chiedono di entrare in casa L’appello del sindaco: «Viviamo in un paese, vigiliamo sulle persone sole»

30 aprile 2017
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FONNI. È allarme truffatori che, sostituendosi a tecnici di Abbanoa, Enel o altri enti, si introducono nelle case di anziani soli e li derubano dei loro averi. Stavolta i malfattori, sotto le mentite spoglie di operatori dell’ente gestore idrico, hanno fatto razzia in casa di due anziani a Fonni. Un fatto che è stato denunciato pubblicamente dalla sindaca Daniela Falconi, con un lungo post su facebook. Sull’episodio, coperto da stretto riserbo, indagano i carabinieri. Il primo cittadino ha manifestato nel mondo virtuale il proprio disagio per questo gesto che ha messo a rischio due persone indifese.

«Qualche giorno fa – ha scritto Daniela Falconi – è successo che due o forse tre individui si sono spacciati per tecnici di Abbanoa. Con la scusa di un normale controllo al contatore si sono intrufolati in casa di una coppia di anziani del paese e dopo averli raggirati hanno portato via loro ogni risparmio. Vi lascio solo immaginare la disperazione dei nostri due compaesani». Il primo cittadino quindi si è soffermato sul pericolo legato al gesto. «Salto volutamente la parte dei commenti più insultanti che mi vengono in mente per definire chi si approfitta dei più deboli lasciandoli poi in balia della disperazione e della paura che difficilmente potranno essere cancellate. Con questo post voglio che emerga forte un appello: viviamo in un paese, ci conosciamo tutti. Se non abbiamo un genitore, un nonno, uno zio, un parente che vive da solo sicuramente abbiamo un vicino di casa che può essere a rischio». Un allarme condiviso anche da altri cittadini del paese che chiedono sicurezza. Una tranquillità che, secondo la sindaca deve arrivare dallo stato, ma prima ancora dagli stessi fonnesi.

«Ci dobbiamo stringere forte tra noi – ha aggiunto – e avvisare chiunque, ma soprattutto queste persone più fragili ed esposte che non devono aprire la propria casa a sconosciuti, specie se insistenti e “desiderosi” di entrare in casa. Dobbiamo avvisarli che non esistono tecnici che chiedono di controllare i rubinetti ai piani superiori ne altri tecnici che siano tali senza un segnale distintivo. E anche se dovessero mostrarglielo nel caso di minimo dubbio devono chiamare immediatamente le forze dell’ordine».

La casistica di questo tipo di attacchi, è in drammatico aumento in Sardegna. Nonostante le indagini, gli arresti e le precauzioni, ci sono ancora tanti anziani, che, in buona fede aprono la porta. Con rischi gravissimi. «È un caso – aggiunge Falconi – e lo sappiamo tutti, che non si sia fatto male nessuno. Noi dobbiamo vigilare e sensibilizzare affinché nessuno debba più vivere con la paura e l'angoscia di essere privato dei propri averi e della propria intoccabile tranquillità casalinga. Questo non vuole essere un allarme ma un’esortazione a prestare massima attenzione e segnalare alle forze dell'ordine qualunque persona sospetta. Se conosciamo qualcuno che sta troppo tempo da solo – ha aggiunto Falconi – è meglio andare a visitarlo. Oltre a compiere un enorme gesto d’amore, lo metteremo al riparo da visite indesiderate: nelle case “trafficate” i delinquenti non si avventurano».

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