La Nuova Sardegna

MACOMER. Quanto costa il servizio di polizia locale e in che misura soddisfa le esigenze dei dieci comuni servizi, che sono poi quelli dell’Unione dei comuni del Marghine? Dalla riunione del consiglio dell’Unione tenuta il 12 aprile non è emersa una soddisfazione unanime dei sindaci per cui si è deciso di rinviare la discussione sul tema. Dal dibattito è emerso chiaro che per coprire il fabbisogno di dieci comuni con più 20 mila abitanti serve ben altro. L’ordine del giorno della riunione prevedeva l’approvazione dei costi del servizio di polizia locale sostenuti nel 2016. Per lo scorso anno era stata prevista una spesa di 497.296,79 euro ripartita in base all’utilizzo. Nel 2016 il corpo della polizia locale dell’Unione dei comuni era formato da 14 unità fino ad mese di agosto, quando uno dei vigili è andato in pensione. Attualmente la polizia locale è formata da unità trasferite dai comuni di Birori, Bolotana, Silanus e Noragugume (una da ciascun comune), Sindia (2 unità) e Macomer (7 unità). Metà del costo (248.648,40 euro) è sostenuto dal comune di Macomer, che utilizza la metà dei vigili, praticamente quelli che ha messo a disposizione. L’organico è insufficiente a far fronte alle esigenze dei dieci comuni con un popolazione complessiva che supera i 20 mila abitanti. Se solo si considera il comune di Macomer, per coprire la vigilanza di fronte alle scuole dell’obbligo nell’ora di inizio e fine delle elezioni sarebbero necessari non meno di cinque vigili. È evidente che la coperta è corta e che non è facile, in tempi di ristrettezze economiche e di tagli ai trasferimenti di Stato e Regione, coprire i costi per l’assunzione di nuovo personale. Di questi problemi si è discusso nel corso della riunione del consiglio dell’Unione e i sindaci intervenuti hanno evidenziato le criticità legate all’organizzazione del servizio connesse alla disponibilità di personale nettamente al di sotto dell’effettivo fabbisogno. (t.g.t.)