La Nuova Sardegna

Nuoro

Olzai, il mulino e Casa Floris per celebrare i matrimoni civili

di Michela Columbu
Olzai, il mulino e Casa Floris per celebrare i matrimoni civili

La singolare iniziativa dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Ester Satta Una coppia residente in Toscana si sposerà nella storica piazza in granito che ospita il municipio

20 aprile 2017
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OLZAI. Giurarsi amore eterno respirando l’arte di cui è impregnata la casa-museo dove ha vissuto e operato il grande pittore del ’900 Carmelo Floris, in uno dei principali poli attrattivi del comune di Olzai. Oppure tra i lecci e le querce, accompagnati dal suono dell’acqua che scorre tra le pale dell’antico mulino idraulico servito dal rio Bisine, l’unico ancora funzionante in tutta Italia che si trova in un suggestivo parco appena più in alto rispetto al paese. E terza ed ultima possibilità, tra i muri delle case in granito che caratterizzano l’antico centro storico olzaese, nella piazza del municipio.

Il comune di Olzai guidato dalla prima cittadina Ester Satta, ha appena dato il via libera alla celebrazione dei matrimoni e unioni civili al di fuori della casa comunale, andando incontro alla volontà di sempre più numerose coppie che decidono di scegliere nuove e suggestive location per suggellare il loro amore. Una moda che, è il caso di dirlo, si sposa perfettamente con il discorso più ampio legato alla promozione turistica locale che hanno visto diverse azioni dell’amministrazione Satta che ha investito delle risorse con la predisposizione di un sito internet olzaiturismo.info e con l’affidamento in gestione dei servizi turistici della Casa museo e del mulino a una cooperativa. Intanto, a breve l’antica piazza del municipio vedrà unirsi in matrimonio una coppia residente in Toscana che ha scelto appunto la celebrazione all’aperto nella storica piazza in granito ristrutturata nel 1927. Ancora più suggestivo sarà il matrimonio per coloro che decideranno di sposarsi nelle stanze che hanno visto crescere e arricchirsi la produzione pittorica di Carmelo Floris. L’antica costruzione custodisce il museo dedicato a quello che è considerato uno dei pittori e incisori più celebri della Sardegna. Nel rione “S’Umbrosu”, la grande casa, appartenuta al nobile don Sebastiano Melis e passata in eredità alla famiglia del pittore, si compone di grandi spazi che ben si coniugano con le esigenze organizzative matrimoniali.

Ugualmente caratteristica anche la location che circonda la costruzione dell’antico mulino. La struttura, completamente in granito, suscita sempre grande curiosità per la complessa struttura meccanica tutta in legno che grazie alla forza dell’acqua muove le macine. Segno di un’economia agropastorale a chilometro zero che caratterizzava la comunità fino al primo ventennio del ’900.

Storia quindi, arte e natura per una cerimonia caratteristica e che oltre che nei ricordi degli sposi, rimarrà nella memoria degli invitati e di tutta la comunità olzaese.

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