La Nuova Sardegna

Nuoro

Provincia, sofferto ritorno al passato dopo l’indipendenza

di Giusy Ferreli
Provincia, sofferto ritorno al passato dopo l’indipendenza

Il commissario Mereu sta guidando la fase di transizione «Gli amministratori locali decideranno il futuro del territorio»

06 aprile 2017
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LANUSEI. Sarà un ritorno sofferto ma inevitabile. L’Ogliastra, che per un breve ma intenso periodo ha respirato l’indipendenza amministrativa grazie a un modello istituzionale che però si è sbriciolato quando il referendum regionale ha spazzato via le nuove province. E dovrà a breve fare ritorno tra le braccia di Nuoro. Che il percorso non sia né semplice né indolore è chiaro. Per utilizzare una metafora “domestica” quanto mai attuale è come se un figlio, dopo aver abbandonato il nido e respirato libertà d’azione e indipendenza economica fosse costretto a tornar a casa dai genitori, che certo sono lì pronti ad accoglierlo, ma che rappresenta una presenza ingombrante.

Fase di transizione. A guidare questa fase di transizione verso il nuovo assetto istituzionale sancito dalla Riforma regionale, assetto che riporterà il territorio sotto la giurisdizione nuorese, è il sub commissario Antonio Mereu. Il funzionario non ha fatto molta strada per raggiungere la sede del suo incarico. Pochi metri dividono la sua vecchia stanza, da dove sino a qualche mese fa ha retto il settore amministrativo e legale dell’amministrazione provinciale ogliastrina, alla scrivania di sub commissario. In quell’ufficio che fu di Piero Carta, dal 2005 primo presidente della Provincia e del suo successore Bruno Pilia, eletto nel 2010 e rimasto in carica appena tre anni, si sta compiendo un vero e proprio ritorno al passato, seppure con qualche differenza rispetto a quando l’Ogliastra amministrativamente non era altro che un sub territorio del nuorese.

Ritorno faticoso. Il funzionario, dal primo piano dello stabile di via Pietro Pistis a Lanusei segue i passi di questo faticoso ritorno a Nuoro. E per prima cosa mette in chiaro che, comunque vadano le cose, l’Ogliastra avrà la sua parte di autonomia. «Le peculiarità del territorio ogliastrino sono già state riconosciute nella legge di Riforma degli enti locali dell’assessore Erriu con l’ottenimento dell’Area omogenea» spiega Mereu che sta affrontando diverse questioni. La prima riguarda i dipendenti, una cinquantina in tutto che hanno ricevuto come premio di produttività un migliaio di euro, che verranno accorpati all’amministrazione provinciale nuorese. Ai funzionari verrà riconosciuto il ruolo di “posizioni organizzative con deleghe dirigenziali” e difficilmente verranno trasferiti dalle sedi dell'Area omogenea, a Lanusei e a Tortolì, in via Mameli.

Area omogenea. E sì perché la parolina magica, che potrebbe lenire gli affanni dei più revanscisti, è proprio quella: Area omogenea dell’Ogliastra. Dicitura che verrà riportata sui nuovi cartelli degli edifici ogliastrini della Provincia di Nuoro, una sorta di sottotitoli dedicati. «Grazie all’ottenimento di questo status – spiega il sub commissario – il territorio potrà mantenere ampi margini di azione, e continuare ad occuparsi di strade, ambiente e edilizia scolastica».

Progetti. Intanto verranno portati avanti autonomamente tutti quei progetti già previsti. Dalla manutenzione delle strade (300 chilometri a fronte dei mille dei cugini barbaricini) alla ristrutturazione degli edifici scolastici. «Uno di questi progetti, finanziato con 200mila euro, servirà ad effettuare le verifica statica sui ponti per scongiurare la presenza di criticità nelle strutture» sottolinea il funzionario. Tra appalti da espletare e pratiche burocratiche da sbrigare anche la data del rientro a casa si avvicina inesorabilmente. E questa volta a decidere chi andrà a ricoprire il ruolo di consigliere provinciale a Nuoro in rappresentanza dell’Ogliastra non saranno i cittadini dei 22 comuni (cammin facendo la vecchia provincia ha, infatti, perso Seui che ora fa parte della provincia del Sud Sardegna ma potrebbe decidere diversamente e chiedere la riannessione a Nuoro), ma i sindaci. E con le elezioni comunali già fissate per metà giugno occorrerà attendere qualche mese.

Il voto. «Le elezioni di secondo livello, per legge, si devono indire al massimo entro 45 giorni dalla tornata amministrativa che è già stata stata fissata per l’11 giugno. Quindi – osserva Mereu – al massimo entro luglio ci sarà il consiglio provinciale con i nuovi vertici». Sarà allora che si giocherà il destino dell’Ogliastra, delle zone interne a rischio spopolamento e dei suoi 58mila abitanti. Ma si tratterà, in fondo, di una questione squisitamente politica di rapporti di forza.

Il territorio. Lo sa bene anche il sub commissario Mereu che così conclude le su riflessioni. «A me – spiega – tocca guidare al meglio questo percorso di transizione ma, dopo le elezioni di secondo livello, spetterà solamente agli amministratori locali far valere le ragioni del territorio. La palla passerà nelle loro mani». Ma questa è tutta un’altra storia e solo alla prova dei fatti si potrà stabilire se gli ogliastrini, compatti, riusciranno a ritagliarsi un posto al sole. E solo allora si saprà se Nuoro da matrigna potrà diventare mamma.

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