La Nuova Sardegna

Nuoro

Orotelli tra le comunità con beni culturali

di Federico Sedda

Il paese ha aderito alla neonata associazione per scommettere su una nuova forma di turismo

02 aprile 2017
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OROTELLI. Prima l’adesione alla rete dei monumenti romanici in Sardegna, Corsica e Toscana, ora l'adesione, in qualità di socio fondatore, all’associazione sarda delle piccole comunità con grandi beni culturali. Il comune di Orotelli punta sul turismo religioso e sulla cultura per fare crescere il paese e guardare oltre i confini non solo dell’isola, ma anche dell’Italia. Sì, perché la costituenda associazione, che, come per la rete del romanico, ha Santa Giusta come comune capofila, punta decisamente all’Europa e, in particolare, alla costituzione del Gect, sigla che sta per Gruppo europeo di cooperazione territoriale delle piccole comunità con grandi beni culturali, un progetto già disciplinato con un regolamento del parlamento europeo. Il gruppo, proposto dall’associazione “Antenna europea del romanico” del comune di Almenno, in provincia di Bergamo, è già esteso a livello internazionale ad alcuni comuni della Lombardia e della regione del Baden Wurttemberg, uno dei 16 stati federali della Germania. Il progetto di formare una nuova rete di cooperazione internazionale tra i piccoli comuni è una estensione del programma culturale che mette insieme i comuni che aderiscono all’iniziativa dell’itinerario e della valorizzazione del patrimonio romanico.

«L’idea – fa sapere il sindaco Nannino Marteddu, che ha aderito con entusiasmo al progetto lanciato in Sardegna dal comune di Santa Giusta – è quella di strutturarsi in associazioni regionali che poi andranno a costituire il Gect attraverso la firma della convenzione e l’approvazione dello statuto come previsto dalle norme europee».

L’associazione, della quale possono fare parte solo i comuni con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, ha l’obiettivo di creare una rete regionale delle comunità dove si trova un significativo patrimonio di beni culturali materiali e immateriali per stabilire poi una sorta di collaborazione e di interscambio internazionale per la valorizzazione degli stessi beni. Il tutto nell’ambito del Codice dei beni culturali e del paesaggio approvato dal Governo italiano nel 2004. Il comune di Orotelli ha un ricco patrimonio storico e culturale a partire dai numerosi nuraghi e beni archeologici, per finire con le chiese campestri di san Pietro di Oddini e di Nostra Signora di Sinne, passando per i monumenti rupestri, quali l’aquila, l’elefante e il fungo. Notevole anche il patrimonio immateriale, quali i romanzi e gli scritti di Salvatore Cambosu, le maschere dei thurpos e il folclore locale. L’adesione all’associazione dei piccoli comuni consentirà di creare nuove opportunità di valorizzazione nazionale e internazionale dei beni culturali di Orotelli anche in vista dell’anno europeo della cultura che si celebrerà nel 2018.

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