La Nuova Sardegna

Nuoro

Sorgono perde l’assistenza psichiatrica

di Giovanni Melis
Sorgono perde l’assistenza psichiatrica

Grido d’allarme dei sindaci della Barbagia-Mandrolisai dopo la sospensione del Serd e del centro diurno di Tonara

18 febbraio 2017
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SORGONO. «La lenta agonia del centro di salute mentale di Sorgono passa per lo smantellamento dei servizi, per medici che non arrivano e per una Azienda sanitaria che non riesce a dare una risposta ad una popolazione di ventimila persone. Fossi nel nuovo manager della Asl “mega galattica” regionale mi dimetterei subito per manifesta incapacità di affrontare un problema serio e che riguarda argomenti delicatissimi come la salute mentale». Non si trattiene il sindaco di Atzara Alessandro Corona, all'indomani della notizia della prossima chiusura del centro diurno di Tonara, della sospensione degli ambulatori di Desulo ed Aritzo e dell’inevitabile chiusura del centro di salute mentale di Sorgono. Il problema era stato segnalato dal sindaco di Ovodda Cristina Sedda che la due mesi ha lanciato un disperato grido d'allarme per la situazione territoriale del Csm. Un solo medico titolare, medici che giungono a turno da Siniscola e Macomer, ma che di fatto non riescono, per ragioni di tempo e di turno a rispondere alle esigenze di tutto il territorio della Barbagia Mandrolisai, a cui si aggiunge anche il comune di Fonni. «Siamo arrivati al limite – dice Cristina Sedda – e non ci si può ancora raccontare la barzelletta della riorganizzazione. I dati di fatto sono quelli che un’intera popolazione non usufruisce di un servizio essenziale. Questo nonostante i salti mortali dell’unico medico presente e della sua equipe. Siamo rimasti persino senza medico, che ha dovuto chiedere un periodo di ferie ed è stato panico per utenti e famiglie. Non si può avere dialogo con chi ignora il dolore e le complicazioni di avere un congiunto con problemi psichici. Se la Asl non è in grado di dare risposte, si muova l’assessore regionale alla sanità che dovrebbe conoscere il territorio».

Oltre alle problematiche di assistenza presso il Csm sorgonese, la chiusura del Serd e la sospensione di altri servizi, la preoccupazione maggiore, riguarda gli utenti del centro diurno di Tonara, che assiste numerosi utenti di tutto il territorio. Utenti che ieri hanno inviato una lettera al sindaco di Desulo Gigi Littarru chiedendo un intervento. «Con la presente – scrivono gli utenti desulesi del centro – la vorremo avvertire con profondo dispiacere del rischio di chiusura del centro diurno di Tonara. Il centro – aggiungono – è l’unico luogo dove possiamo portare i nostri pesanti fardelli e dimenticarli nello svolgimento dei vari laboratori. Quello che ci preme di più è che la dottoressa Patrizia Carcassi e il Desotgiu possano trovare aiuto nello svolgimento del loro lavoro esteso ai diversi comuni e che richiedono al più presto un aiuto».

«Di fronte a queste parole – dice il sindaco barbaricino – non posso che far emergere il massimo del disappunto davanti ad una politica sanitaria fatta di tagli e privazioni per la gente di montagna». Di qui la richiesta del sindaco di Atzara, Alessandro Corona di una «immediata convocazione dell’assise montana e avviare una procedura di ferma protesta contro una classe politica insensibile verso gli ultimi e che si affanna alla ricerca del risparmio, dimenticando i costi sociali delle loro scelte. Ovvero quelle di abbandono dei bisognosi e delle loro famiglie».

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