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Nuoro

Oloè, scoppia la polemica per 3 milioni spesi invano

di Paolo Merlini
Oloè, scoppia la polemica per 3 milioni spesi invano

Il ponte resta inagibile, il consigliere regionale Crisponi presenta un’interpellanza. L’appello dei sindaci di Dorgali e Oliena: «Servono soluzioni rapide e definitive»

29 gennaio 2017
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NUORO. Dopo la chiusura del ponte di Oloè per gravi problemi di sicurezza e le giustificazioni dell’Anas, è l’ora delle polemiche. A sollevarle è il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi, che ha presentato un’interpellanza urgente. Crisponi chiede che la Regione faccia chiarezza su una domanda che ora un po’ tutti si fanno sul viadotto tristemente famoso (a partire dal crollo del 18 novembre 2013 in cui morì l’agente di polizia Luca Tanzi) lungo la provinciale 46 Oliena-Dorgali: perché appena due anni fa è stata spesa una somma ingente di denaro pubblico per un ripristino temporaneo, visto che la necessità di demolire e ricostruire il ponte era già evidente?

L’Anas inoltre dice di aver speso due milioni 900mila euro, mentre nella scheda della stessa Anas è scritto che i lavori sono stati aggiudicati alla Sacramati Spa per un milione 656mila euro con un ribasso del 33,49%. «È quasi il doppio. Perché?», domanda Crisponi.

«Per quale motivo – continua – un ponte oggetto di recentissimi e costosi interventi di ristrutturazione viene dichiarato inagibile alla prima vera scarica d'acqua successiva a quel tragico 18 Novembre 2013? Non può essere sufficiente la fuga dalle responsabilità di chi ha appaltato i lavori, di chi materialmente li ha eseguiti e di chi li ha verificati e collaudati, affermando che “il problema riguarda una parte del manufatto non interessato dai lavori eseguiti dopo il ciclone Cleopatra”. Ciò starebbe a confermare una probabile negligenza, dal momento che è impensabile operare senza un’accurata verifica e una puntuale valutazione dello stato complessivo del ponte».

L’analisi del consigliere dei Riformatori entra anche nello specifico dei problemi tecnici. «Se parte delle ingenti risorse – scrive Crisponi – messe a disposizione dell’Anas (con il presidente Ciucci che agì come commissario delegato per gli interventi di ripristino della viabilità statale e provinciale) per riparare i danni dovuti alla furia delle acque sono state per esempio destinate al rinforzo delle golene, significa che sono stati trascurati i più urgenti e rigorosi interventi sul piede e sulle arcate del ponte. Erano state controllate a dovere le strutture in calcestruzzo armato sottostanti l’impalcato? Le verifiche e i rilievi strutturali non avevano fatto emergere alcun dubbio sul crescente stato di degrado del ponte?». Possibile, domanda ancora Crisponi, che non avesse destato preoccupazione «il generale ammaloramento dell’impalcato, in relazione anche all’erosione e alla violenza dell’impatto con acque e detriti provocate dal nubifragio?». Ricorda infine di aver segnalato, ma inutilmente, i pericoli dell’alveo del fiume Cedrino .

Chiedono chiarezza anche i sindaci dei due paesi nuovamente divisi dal crollo del ponte. Da Oliena, Martino Salis lancia «un grido disperato affinché si trovi una soluzione rapida per una strada utilizzata quotidianamente da decine di pastori, ma che è anche la porta del turismo a Oliena (il ponte dista pochi chilometri dalle fonti di Su Gologone) per chi arriva dalle statali 131 Dcn e 125. Chiederemo le relazioni tecniche alla Provincia per capire cosa sia accaduto».

Itria Fancello, sindaco M5S di Dorgali, chiede chiarezza sulle verifiche effettuate all’indomani dell’alluvione del 2013. «Se era chiaro che il ponte stesse crollando perché non si è presa da subito la decisione di ricostruirlo? Le verifiche furono fatte? Se così non fosse sarebbe molto grave». Per i dorgalesi l’interruzione della provinciale 46 è un disagio che si somma alla frana che da tre mesi blocca l’Orientale Sarda statale 125 nel tratto tra Dorgali-Urzulei. «I lavori sono stati finalmente appaltati, ci è stato detto che tra due o al massimo tre mesi la circolazione riprenderà, magari a senso alternato su un’unica corsia, ma riprenderà. Dobbiamo ringraziare il passaggio del Giro d’Italia per tanta celerità? Non lo so, penso sia evidente a tutti l’importanza di questa strada». Agricoltori e allevatori dorgalesi devono inoltre fare i conti con i disagi provocati dalla chiusura della vecchia Nuoro-Siniscola, la Sp 45, indispensabile per raggiungere i vigneti della cantina sociale di Dorgali e numerose aziende zootecniche. (p.me.)

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